Un perentorio ed autorevole stop agli autovelox sulla fondovalle Trigno arriva dalla Prefettura di Chieti. Non saranno effettuati, infatti, nel corso del mese di ottobre appena iniziato, i servizi di rilevamento della velocità sulla SS 650 Trignina. E la notizia ha davvero del clamoroso, vista la regolarità con la quale, per mesi e mesi, le macchinette autovelox sono entrate in azione nei pressi degli svincoli dei comuni della valle del Trigno che si affacciano sull'importante arteria, 'falcidiando' centinaia di automobilisti. Un fiume di denaro che ha irrorato le casse comunali di numerosi centri della vallata, caso emblematico, assurto anche agli onori della cronaca nazionale, San Giovanni Lipioni. Con un decreto prefettizio datato 22 settembre, avente effetto e validità dal primo ottobre, il Prefetto di Chieti, Vincenzo Greco, ha interdetto l'utilizzo delle apparecchiature elettroniche per il rilevamento della velocità, praticamente su tutto il tratto della fondovalle che ricade nel territorio di competenza del chietino. In realtà il Prefetto ha stabilito che non sarà più possibile applicare la formula della contestazione differita delle eventuali contravvenzioni accertate. In pratica le pattuglie dei vigili urbani potranno ancora effettuare i servizi di controllo, prevenzione e repressione sulla fondovalle, avendo cura però di accertare le infrazioni al codice della strada contestualmente. Ciò significa che la Polizia municipale dovrà fermare le automobili che oltrepassano i limiti di velocità e contestare sul posto le violazioni. Nella pratica però le nuove disposizioni prefettizie si traducono in un autorevole e perentorio stop alle pattuglie 'imboscate' e agli autovelox nascosti dietro il guardrail o alla vegetazione, scene usuali sulla Trignina e ampiamente documentate su queste colonne. Dal provvedimento sembrerebbero esclusi soltanto due dei comuni che si affacciano sulla SS 650, e guarda caso entrambi non coinvolti nelle indagini in corso, condotte dalla Procura di Vasto, sui presunti abusi nell'utilizzo delle apparecchiature autovelox. Proprio questa considerazione fa presupporre che la Prefettura di Chieti abbia agito, emanando il decreto, tenendo conto delle scrupolose indagini dei Carabinieri della compagnia di Atessa e delle conseguenti infinite polemiche che l'utilizzo massiccio e sovente improprio degli autovelox sta alimentando da mesi. Finalmente, dunque, qualcosa si è sbloccato e grazie all'intervento del Prefetto Greco il 'giocattolo' degli autovelox imboscati sulla Trignina, forse, si è rotto definitivamente. http://francescobottone.splinder.com/