Studio e formazione continua, ecco i cani del Soccorso Alpino

Ansa
30/09/2020
Attualità
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Incontri mensili di formazione in tutta Italia, sempre accompagnati dai loro cani addestrati a svolgere specifici compiti nelle azioni di ricerca, recupero, salvataggio: sono quelli che i soccorritori delle Unità Cinofile del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) seguono periodicamente per essere pronti a intervenire, in maniera coordinata, in qualsiasi situazione di emergenza. Un ruolo fondamentale, quello delle Unità Cinofile, e non solo in ambienti di montagna, che è stato ricordato da Diego Antonucci a Caramanico Terme (Pescara), in occasione della firma della convenzione fra Parco nazionale della Majella e Cnsas Abruzzo: le due realtà, che concretamente già interagiscono, opereranno insieme anche a livello di informazione, implementando la segnaletica, indicando lungo i sentieri i numeri telefonici da chiamare in caso di necessità, il tutto in un'ottica di prevenzione degli incidenti e infortuni in montagna. Che, purtroppo, sono sempre in agguato.

"I soccorritori che hanno anche la specializzazione con le Unità cinofile svolgono un ulteriore servizio durante le ricerche. Abbiamo un cane da superficie e da valanga, poi abbiamo la specialità mantrailing, ovvero cani che indirizzano le ricerche" ha spiegato Antonucci, che ha base in Abruzzo - è stato tra i soccorritori di Rigopiano - ed è conduttore dell'Unità Cinofila ricerca molecolare del Soccorso Alpino Nazionale, presentando, accanto a sé, due fidi compagni di lavoro: Herkules, pastore tedesco di 9 anni, e Karjiang, 3 anni e mezzo, il primo cane molecolare di razza Hovawart operativo in Italia.

Le Unità cinofile seguono un percorso nazionale con le scuole cinofile, ha aggiunto Antonucci ricordando che ogni cane, per arrivare al brevetto operativo, deve 'studiare' per due anni e mezzo, poi deve mensilmente seguire corsi con il suo conduttore per migliorare. "Ci incontriamo periodicamente in diverse regioni - conclude Antonucci - anche per fare formazione ai nostri colleghi e poter quindi lavorare al meglio durante le ricerche di persone".

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