In via Stingi, a San Salvo, si trova una vasta area di 3000 mq destinata allo sgambamento e alla socializzazione dei cani. Inaugurata nel 2014 è considerata la più importante della zona. Sono molti gli amanti dei cani che hanno utilizzato, negli anni, questo posto per permettere agli animali di giocare e correre. Qualcosa, però, è andato storto.
In seguito all’incendio avvenuto questa estate infatti, il “paradiso” dei cani è chiuso. La causa però non è da ricercare direttamente nelle fiamme che hanno interessato la zona poiché il tragico episodio è stato solo il momento adatto per gli abitanti del quartiere di interfacciarsi con l’amministrazione e manifestare il proprio disagio per la mancata pulizia dell’area dalle deiezioni canine.
Da quello che si apprende, tramite la testimonianza dell’ex assessore del comune di San Salvo Francesco Mazzaferro, il giorno seguente l’incendio, gli amministratori che si sono recati sul luogo sono stati fermati dalla popolazione che ha espresso il proprio disappunto sulla gestione e pulizia dell’area. I bisogni dei cani, non rimossi dai padroni, emanavano cattivi odori. Da quel momento è stata disposta la chiusura. Dopo aver contattato numerose volte il vicesindaco, Mazzaferro riceve la conferma decisiva: l’area canina non riapre per mancanza di fondi.
La conseguenza più rilevante della chiusura riguarda il problema igienico sanitario che, a questo punto, si è disseminato in tutta la città. Attualmente i cani, che non hanno più la loro area, lasciano i propri bisogni sulle strade e i padroni, spesso incivili, non hanno premura di pulire. Attualmente ci sono vigili in borghese che multano i padroni indisciplinati e per quanto sia giusto punire chi sbaglia, non è corretto privare padroni e rispettivi amici a quattro zampe di un’area adatta esclusivamente a loro.
E così, di nuovo, si puniscono tutti per l’errore del singolo.