Sei milioni di ulivi da salvare in Abruzzo secondo Coldiretti

27/11/2020
Attualità
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La Giornata mondiale degli Ulivi, proclamata dall’Unesco, viene festeggiata il 26 novembre in tutto il mondo ed in Italia dove da tutelare è presente un patrimonio di 250 milioni di piante di cui 6 milioni in Abruzzo,  oggi a rischio per la crisi provocata dalla chiusura di ristoranti e agriturismi dove le vendite si sono praticamente dimezzate.

E’ quanto afferma la Coldiretti Abruzzo nel sottolineare il ruolo economico, ambientale, culturale e salutistico della produzione dell’olio di oliva, colonna della dieta mediterranea. Un patrimonio nazionale minacciato in molte regioni dal fenomeno Xilella e in tutte dai cambiamenti climatici e dalle oscillazioni produttive, con l’Italia che quest’anno ha detto addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Italy su tre con il crollo del 30% della nuova produzione nazionale che dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili, secondo l’analisi di Coldiretti sulla base delle previsionale Ismea e Unaprol. A condizionare la raccolta italiana 2020 è stato soprattutto l’andamento in Puglia, Calabria e Sicilia che fanno registrare contrazioni rispettivamente del 43%, 38% e 15%. Al Centro Nord si rilevano, invece, incrementi del 31% in Toscana, 8% nel Lazio, 70% in Umbria e del 100% in Liguria, dopo gli scarsi livelli dello scorso anno. 

In Abruzzo, si prevede una diminuzione del 22% rispetto al 2019 su una produzione stimata di quasi 7 mila tonnellateIn generale, comunque, ci si attende in tutta la Penisola un olio di elevata qualità grazie all’ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.

L’andamento della raccolta è importante dal punto economico ed occupazionale per una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate in Italia ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp), il più vasto tesoro di biodiversità del mondo ora minacciato dall’emergenza Xylella che dal Salento sta risalendo pericolosamente a nord nella piana degli ulivi monumentali. 

In Abruzzo -  in cui l’olivicoltura è un comparto fondamentale per l’economia agricola regionale con circa 46mila ettari coltivati che rappresentano circa il 50% della superficie agricola arborea utilizzata per un totale di circa 60mila aziende di cui 15mila che coltivano prevalentemente olivo - a pesare quest’anno è invece maggiormente la chiusura dei ristoranti che rappresentano un importante mercato di sbocco.

Per le feste l’aumento record del 29,2% del commercio elettronico nel 2020  in prossimità del Natale spinge comunque gli acquisti on line di extravergine ma è allarme per il rischio truffe secondo il rapporto dell’Istituto per la tutela della qualità e repressione frodi (Icrqf) che da febbraio a maggio 2020 nel periodo della prima ondata dell’emergenza Covid ha effettuato ben 558 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari di prodotti alimentari sui siti Alibaba, Amazon e Ebay, con quasi la metà (45%) dei casi di irregolarità che hanno riguardato proprio l’olio di oliva.

Con l’82% degli italiani che con l’emergenza Coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove  è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

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