Beni Culturali: In Abruzzo ci sono le risorse per gli interventi ma manca personale

Ansa
19/01/2021
Attualità
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Dal 2012 al 2017 sono stati stanziati 225,922 milioni di euro per eseguire 247 interventi sul patrimonio culturale dell'Abruzzo, a settembre 2020 tutti i 50 interventi previsti dalla delibera Cipe 43/2012 per 41,28 milioni di euro erano stati conclusi. Ma l'urgenza vera resta la carenza di personale che questi interventi possa organizzarli, progettarli, coordinarli.

Stefano D'Amico, per tre anni, fino al 31 dicembre 2020, Segretario regionale ad interim del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (Mibact) per l'Abruzzo - gli è subentrato con il nuovo anno Nicola Macrì - illustra la complessa attività degli ultimi anni in un territorio che porta ancora evidenti i segni dei terremoti 2009, 2016 e 2017.
Dei 197 interventi previsti dalle altre delibere Cipe sono 64 quelli conclusi, attualmente 73 sono in corso, 36 in fase di progettazione, 20 da avviare e 4 non più avviati. "L'emergenza sanitaria ha comportato indubbiamente un brusco stop e una lenta ripresa - spiega D'Amico all'ANSA - dovuta soprattutto alla necessità di adeguare piani di sicurezza e coordinamento. Posso dire che si è poi proseguito su tutti i cantieri in corso, per L'Aquila penso a Palazzo Ardinghelli, al Castello e al Teatro comunale, nuovi ne sono stati aperti, la Chiesa di San Leucio a Pietracamela (Teramo) e Santa Maria di Roncisvalle a Sulmona (L'Aquila). Ricordiamo che ogni cantiere necessita di almeno 4 figure: responsabile unico del procedimento (Rup), direttore dei lavori, coordinatore della sicurezza e direttore operativo".
Manca soprattutto il personale tecnico, spiega D'Amico, "architetti, ingegneri, geometri, che possano, più che progettare gli interventi, seguirli e indirizzarli adeguatamente. Al mio successore Macrì ho segnalato come prima priorità proprio il personale". L'organigramma del ministero prevede 35 unità in capo al Segretariato, ora sono solo 19.
"Spero possa invertirsi questo trend sconsiderato di blocco delle assunzioni - osserva D'Amico - i soldi arrivano e le persone no".

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