Coldiretti Abruzzo, Danilo Merz è il nuovo direttore regionale

"Incarico di grande responsabilità in una regione a forte vocazione agricola in un momento storico molto complesso a causa dell’emergenza sanitaria"

Alessandra Fiore (Coldiretti Abruzzo)
07/04/2021
Territorio
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Cambio ai vertici di Coldiretti Abruzzo: è Danilo Merz il nuovo direttore regionale, succedendo a Giulio Federici, direttore dal 2016. Trentino, classe 1960, Danilo Merz arriva dalla Direzione regionale del Friuli Venezia Giulia (in cui, oltre ad essere direttore regionale, aveva anche l’incarico di direttore della federazione provinciale di Coldiretti Udine), con una esperienza di 40 anni nella principale associazione di rappresentanza agricola. E’ il primo direttore del “nord” a ricoprire questo incarico in Abruzzo.

Il passaggio di consegne è avvenuto alla presenza dei dirigenti nazionali di Coldiretti nel corso dell’ultimo consiglio direttivo della Federazione regionale alla presenza del presidente di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio e di tutto il consiglio direttivo che ha ringraziato il direttore Federici per il lavoro svolto dando il benvenuto al nuovo direttore. Merz, sposato con due figlie, è stato nominato anche direttore delle federazioni provinciali di Pescara e Teramo.

E’ un incarico di grande responsabilità in una regione a forte vocazione agricola in un momento storico molto complesso a causa dell’emergenza sanitaria – ha detto Merz presentandosi ai consiglieri di federazione – In generale l’obiettivo è quello di affrontare le difficoltà e le problematiche dei diversi settori, dalla zootecnia alla cerealicoltura, dall’ortofrutta alla viticoltura alla olivicoltura, continuando sulla strada del progetto filiera agricola italiana e sul rafforzamento del progetto di filiera corta con i mercati di Campagna Amica. Determinante in tal senso sarà anche il ruolo del Programma di sviluppo rurale e l’affiancamento delle aziende con una specifica consulenza. Il rapporto con le istituzioni sarà inoltre importante per affrontare l’esigenza sempre più sentita dello snellimento della burocrazia, che spesso per le aziende agricole costituisce un grave svantaggio competitivo. Sono molte le sfide che ci attendono, ma so che opererò in una buona struttura con una classe dirigente preparata».

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