Inchiesta alla Rsa di Celenza, parla il sindaco Venosini: ''L'esposto in Procura un atto dovuto''

Francesco Bottone
27/02/2009
Territorio
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CELENZA SUL TRIGNO - Dopo tanto clamore, con la notizia dell'indagine sulla Rsa per truffa aggravata rimbalzata su tutta la stampa locale, il sindaco in carica, Andrea Venosini, rompe il silenzio ed interviene nel dibattito aperto. Nei giorni scorsi l'ex sindaco Rodrigo Cieri, tra gli indagati dalla Procura di Vasto per aver gestito, quando era amministratore, l'ampliamento e il completamento della residenza per anziani, aveva definito tutta la vicenda come ''un attacco politico'', mosso contro di lui proprio da Venosini. Il primo cittadino replica così: ''Apprendo questa notizia, da cittadino e da Sindaco del mio paese che in questi giorni sta attraversando momenti particolarmente delicati. Insieme agli altri amministratori ci siamo trovati in una situazione che non lasciava alcuna possibile alternativa, atteso che l'intera attività amministrativa riguardante i rapporti tra il Comune e la Cooperativa Samidad era paralizzata per i fatti che oggi sono al vaglio della Magistratura, nella quale riponiamo ampia fiducia. La presentazione dell'esposto è stata particolarmente sofferta, - spiega il sindaco - nessun attacco politico l'ha motivata. Tutt'altro. Preciso che l'intera documentazione riguardante la vicenda oggetto dell'investigazione è stata attentamente e ripetutamente esaminata, anche da esperti in materie giuridiche. Il mio gesto cristallizza la volontà dell'intero gruppo di maggioranza''. Nessun 'attacco politico', dunque, ma quasi un atto dovuto, questa è, in sintesi, la tesi sostenuta da Andrea Venosini, il quale aggiunge: ''Esorto la cittadinanza ad attendere con tranquillità gli sviluppi delle indagini, senza gridare allo scandalo, alla vendetta politica perch‚ nulla di tutto ciò ha guidato e guida questa amministrazione la quale, lo ripeto, altro non poteva fare. Ci assumiamo la responsabilità del nostro operato quotidianamente, nel pieno rispetto di tutte le regole e principi, con la consapevolezza che le decisioni vengono prese in nome e per conto della collettività. Nessuna vendetta personale o attacco politico tendo a ribadire, ma solo atto dovuto''.

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