Il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, confermato Vice Presidente del Consiglio Nazionale dell'Associazione Nazionale Comuni d’Italia, presieduto da Enzo Bianco.
“Con questa nomina mi si assegna la responsabilità di vincere insieme ai colleghi le sfide quotidiane dei comuni, per conquistare una più ampia libertà di manovra, per mantenere le promesse che noi sindaci facciamo alle comunità locali mettendoci ogni giorno la faccia, per costruire con più impegno e determinazione un lavoro di rete, per assicurare a tutte le Amministrazioni Comunali, con i consiglieri e gli assessori, il confronto, il dialogo su programmi e iniziative – ha dichiarato Di Giuseppantonio, che tra l’altro è anche membro del Comitato Direttivo dell’ANCI Abruzzo, presieduto dal primo cittadino di Teramo, Gianguido D’Alberto -. E’ una sfida che accetto con consapevolezza e con la certezza di avere colleghi di valore, competenze e saperi da condividere al servizio dello sviluppo locale”.
Per il Sindaco Di Giuseppantonio si tratta di un ritorno come vice presidente dell’Anci: infatti, aveva ricoperto la carica quando alla presidenza dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia vi era l’allora primo cittadino di Firenze, Leonardo Dominici. Attualmente è presieduta da Antonio Decaro, sindaco di Bari.
“Siamo tutti impegnati in questo momento ad ottenere una riforma del nostro ruolo di sindaci – ha aggiunto Di Giuseppantonio -. Non è più possibile confondere il nostro ruolo politico con quello di amministratori con tutto quello che ne consegue e, tra l’altro, senza avere strumenti e risorse per far fronte alle necessità delle nostre comunità, che si avvertono in maniera più forte nei piccoli comuni. I Sindaci sono l'unico effettivo riferimento per i cittadini, vivere però quotidianamente un profondo stato di malessere perché siamo gravati da tante incombenze e il nostro impegno non è adeguatamente tutelato. Per il bene delle nostre collettività, è quindi indispensabile arrivare ad ottenere un intervento normativo decisivo affinché i Sindaci non diventino, come spesso ultimamente sembra, le uniche istituzioni sulle quali si scarica il peso di scelte dalle enormi responsabilità, senza gli opportuni supporti e peraltro in molti casi con decisioni finali, non ascrivibili alle loro competenze e/o alle loro valutazioni”.