La Sasi batte cassa alla Regione, chiesti fondi per 23milioni di euro

redazione
20/03/2009
Attualità
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LA SASI chiede aiuto alla Regione per le infrastrutture ancora da completare a servizio della rete idrica. "Una serie di progetti per migliorare ulteriormente il servizio e scongiurare eventuali crisi che potrebbero verificarsi soprattutto nei periodi estivi", è questa la richiesta dalla Sasi, il gestore unico del servizio idrico integrato, alla Regione Abruzzo. Nella lettera indirizzata all'Emiciclo, la Sasi sollecita la Regione affinch‚ "si attivi al più presto e modifichi il piano d'ambito inserendo nella programmazione alcuni interventi non più rinviabili". "Era dovere della Sasi - spiega il presidente Gaetano Pedullà - che lavora quotidianamente sul territorio, farsi carico di individuare quelle opere prioritarie da inserire nella programmazione dell'amministrazione regionale. I nostri tecnici sono costantemente al lavoro per sopperire alle carenze di una rete infrastrutturale che in alcuni casi risale al 1928". L'intervento della Sasi presso la Regione giunge in un momento 'strategico', in quanto dovrebbero essere in arrivo consistenti risorse finanziarie statali. Fondi, Š bene ricordarlo, che non potranno essere utilizzati senza le opportune progettazioni. Tra i progetti sollecitati alla Regione il primo riguarda un intervento sull'adduttrice tra Casoli e Vasto, che permetter… di garantire una maggiore disponibilità d'acqua sul litorale di Vasto e San Salvo, attingendo direttamente dalle sorgenti del Verde. "Un'opera che permetterebbe di evitare, o quantomeno ridurre, i disagi che si sono verificati la scorsa estate, quando a causa della secca del fiume Trigno, furono sospese le integrazioni di fornitura garantite dal potabilizzatore del Consorzio Industriale del Vastese", assicurano gli esperti. La seconda infrastruttura sollecitata dalla Sasi e non ancora realizzata, anche se prevista nel piano regolatore generale delle acque fin dal 1994, è il potabilizzatore di Casoli. Un impianto che permetterebbe di rendere potabile l'acqua già utilizzata dalla centrale dell'Acea per la produzione di energia elettrica. C'è poi il progetto per la connessione dell'acquedotto dell'Avello a quello del Verde, che va ad incidere su una delle aree maggiormente colpite dalla crisi dell'anno scorso: quella di Guardiagrele. L'opera, che andrebbe a risolvere l'isolamento idrico di Guardiagrele, era già stata finanziata alcuni anni fa, ma poi i fondi furono revocati. L'ultimo intervento sull'adduzione riguarda infine l'interconnessione tra la sorgente di Rosello e l'acquedotto del Sinello, a beneficio dei centri dell'Alto Vastese. La rete è quasi completata e manca la realizzazione di un breve tratto nel territorio comunale di Rosello. La Sasi ha chiesto infine fondi per la risistemazione delle 105 sorgenti idriche del territorio, con opere di riqualificazione e protezione ambientale delle aree. Complessivamente, per la realizzazione di questi lavori, di cui già la Sasi ha redatto le schede progettuali, l'investimento necessario si aggira sui 23 milioni di euro. Fondi che potrebbero essere utilizzati anche per il completamento degli impianti di depurazione nei comuni, e sono tanti, che ne sono ancora sprovvisti. A tale riguardo, e più in particolare in merito ai rimborsi che la Sasi deve, in base ad una recente sentanza, ai propri clienti, non ci sono ancora novità. Il gestore continua nel suo 'ostruzionismo' e i cittadini, dopo aver interpellato il Difensore civico e la Prefettura, non sanno più a chi rivolgersi per ottenere la restituzione delle somme indebitamente versate. Sembra uno scherzo, ma è davvero così.

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