Uno dei pomeriggi più tristi che la piccola comunità di Monteodorisio abbia mai vissuto. C'era tutto il paese, oggi, a partecipare ai funerali di Maurizio Natale, il giovane studente di 22 anni di Monteodorisio, morto nel rovinoso crollo della palazzina nella quale alloggiava, al centro de L'Aquila. Il corteo si muove poco prima delle 16 dall'abitazione di famiglia di via Monte le Forche. La bara bianca, all'interno del carro funebre, è sormontata da tanti fiori. Davanti la Banda del paese, dietro una piccola folla, strettasi attorno all'immenso dolore, in particolare, della mamma Antonietta e della fidanzata Marilisa. C'è il sindaco Ernesto Sciascia, fascia tricolore in petto. L'amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino per la giornata. Tra gli applausi, volti commossi e rigati dalle lacrime e gli occhi umidi dei più il feretro fa il suo ingresso nel santuario della Madonna delle Grazie. Ad officiare il rito c'è don Nicola Antonini che, con voce rotta, cerca di trovare le giuste di parole di conforto e di calore da destinare ad una mamma sfinita dal dolore. "Un giovane buono, leale, solare, l'amico di tutti - scandisce le parole il presule - Maurizio, puro di cuore, oggi vede Dio. Facciamo tesoro del suo sorriso. E' un modello per tutti i nostri giovani". C'è spazio anche per il messaggio dell'arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, impossibilitato ad arrivare a Monteodorisio per numerosi altri impegni, ma vicino comunque alla famiglia ed alla comunità per la terribile perdita. Don Nicola legge una lettera del vescovo nella quale viene evidenziata "la generosità e l'intelligente passione per le cose di Dio" del giovane studente. Quindi i ricordi di vita, di esperienza e di condivisione, da parte di tanti amici. E' il momento delle lacrime, sincere, per un caro ragazzo che non c'è più. "Ciao Maurizio - l'ultimo accorato saluto di un amico - ci mancherà tanto il tuo calore e la tua forza".