Parco eolico a Castelguidone, la parola passa ai cittadini

Francesco Bottone
05/05/2009
Attualità
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CASTELGUIDONE - Parco eolico a Castelguidone, la parola passa alla cittadinanza. E' stata convocata per domemica prossima, alle ore 16,30 presso la struttura pluriuso, un'assemblea pubblica per presentare ai residenti del piccolo comune montano il progetto di realizzazione di una centrale eolica sul territorio comunale. Il sito individuato per la wind-farm è quello in località Monte, un promontorio, un'area boschiva, che sorge nei pressi di Colle San Vito e della locale chiesetta. Si tratta di una zona a poche centinaia di metri, in linea d'aria, dal centro abitato, e sovrastante il costruendo Villaggio San Vito, un complesso di fabbricati in legno che la Caritas diocesana di Trivento sta realizzando per eventuali impieghi nel campo del turismo religioso e congressuale. La zona individuata per l'insediamento del parco eolico è tra l'altro un sito archeologico, visto che sul posto sono emersi i resti di un monastero benedettino e di una cisterna. Al momento vi è stata collocata soltanto una centrale anemomentrica, ma nel breve periodo potrebbero stagliarsi verso il cielo i giganti d'acciaio, quelle immense pale eoliche che hanno già infestato il crinale dei monti di Schiavi di Abruzzo e Castiglione Messer Marino. Nel corso dell'incontro di domenica prossima, oltre a presentare i numeri del progetto, quante pale si andrebbero ad installare sul monte, probabilmente si sentirà il parere della popolazione in merito alla realizzazione della wind-farm. Un'iniziativa sicuramente da apprezzare. Al momento in paese non risultano posizioni dissenzienti, contrarie all'insediamento della centrale eolica, nemmeno in Consiglio comunale. L'amministrazione, indicendo una pubblica assemblea, ha probabilmente inteso adottare una sorta di decisione partecipata, forse per prevenire il cosiddetto effetto Nimby, l'acronimo che significa "Not in my back yard", cioè "non nel mio cortile". L'energia eolica, che sostanzialmente è pulita e rinnovabile, va sicuramente sfruttata, ma spesso le popolazioni locali si oppongono alla realizzazione di centrali sui propri territori, nel proprio cortile appunto. A Castelguidone si vedrà. Intanto a Celenza sul Trigno e Torrebruna sono già in via di realizzazione due piccoli impianti composti ciascuno di quattro torri eoliche. E l'Alto Vastese continua così ad essere colonizzato dai 'giganti d'acciaio' e dall'enorme giro di affari collegato. Altrove, sulla costa, sorgono comitati di protesta, qui sui monti dell'entroterra si tace, accettando le scelte opinabili di chi, per casi più o meno fortuiti, si trova a gestire la cosa pubblica da amministratore.

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