Noi ospitiamo le antenne, gli altri guardano la tv.

Francesco Bottone
14/09/2005
Territorio
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ALTO VASTESE - E' di qualche giorno fa la notizia che l'amministrazione provinciale di Chieti ha stanziato 25 mila euro per un'iniziativa volta a promuovere l'attività dei centri per l'impiego mediante lo strumento delle emittenti televisive locali. In sostanza, le strutture che hanno come obiettivo l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, potranno usufruire di un apposito spazio televisivo, in modo da raggiungere più utenti possibile e facilitare l'occupazione nel Chietino. Un'iniziativa sicuramente interessante, ma a ben vedere dall'efficacia limitata, poiché le emittenti private interessate a questo servizio, di fatto, non coprono tutto il territorio della provincia. Molti dei comuni dell'Alto Vastese, ad esempio, non ricevono affatto il segnale di Rete 8, Atv 7, Antenna 10, Trsp e Telemax. Nonostante la presenza di numerosi ed imponenti apparati trasmittenti per le televisioni private, spesso troppo vicini ai centri abitati, i paesi del comprensorio montano non usufruiscono del servizio, perché il segnale è assente. Paradossalmente dunque, le montagne del basso chietino ''ripetono'' il segnale delle emittenti locali e regionali a solo vantaggio delle città e della fascia costiera. A fronte del disagio di ospitare sempre più numerose antenne metalliche, ripetitori e parabole, con l'impatto ambientale e l'inquinamento elettromagnetico che ne deriva, i comuni dell'Alto Vastese non possono godere del servizio che invece assicurano ad altri centri più fortunati. Oltre al danno, la beffa, è proprio il caso di dirlo. Se per le emittenti private si potrebbe soprassedere, ben diverso è il caso della testata regionale della Rai. Nei comuni più alti si riceve perfettamente Rai Tre Molise e addirittura Rai Tre Puglia, ma per il telegiornale dell'Abruzzo non c'è speranza, segnale assente, nonostante il regolare pagamento del canone. Una parte consistente della provincia di Chieti tagliata fuori dalle comunicazioni televisive regionali e locali, letteralmente oscurata. Una problematica cui potrebbero e dovrebbero interessarsi gli amministratori provinciali, così attenti e avvezzi all'uso delle telecomunicazioni.

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