Qualcuno grida al ''miracolo''.

Francesco Bottone
21/09/2005
Territorio
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SCHIAVI D'ABRUZZO - Si conclude questa sera (il 21 settembre), con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Trivento, Monsignor Antonio Santucci, la novena peregrinante di San Maurizio Martire, santo patrono di Schiavi di Abruzzo. Nel corso dei nove giorni di preparazione, la statua del santo è stata portata in processione nelle numerose frazioni del centro montano ed è rimasta nelle locali chiese e cappelle per un intero giorno. Il nuovo e giovane parroco, Don Erminio Gallo, ha optato per questa forma di ''peregrinatio'' del santo patrono nel tentativo di coinvolgere anche i fedeli delle frazioni nelle celebrazioni religiose. La risposta popolare è stata davvero entusiastica e i fedeli hanno partecipato in massa alle varie funzioni, affollando oltre la capienza le diverse cappelle, alcune delle quali possono vantare antichissime origini, come quella ultracentenaria di frazione Badia, edificata sui resti di un'abbazia. Passando dal sacro al profano, ciascuna contrada ha onorato la presenza della statua del santo organizzando anche un momento conviviale a base di prodotti locali e dolci tipici. Il programma della festa di giovedì 22 prevede per le ore 18, in piazza Vittorio Emanuele, un concerto bandistico, mentre la serata sarà allietata da Tony Dallara. Per la serata successiva è invece previsto, a partire dalle ore 22, un tributo musicale al cantautore Fabrizio De André, evento che sicuramente attirerà numerosi appassionati dai paesi vicini. Per completezza di informazione, c'è da dire che la ''peregrinatio'' del santo non ha mancato di suscitare qualche malumore in paese proprio per via dei momenti conviviali e di festa organizzati nelle frazioni. Spiccavano infatti le numerose partecipazioni ''sospette'' di esponenti politici locali, notoriamente poco avvezzi alle funzioni religiose. Qualcuno ha interpretato queste insolite partecipazioni come prodigiose conversioni ottenute per intercessione del santo, mentre per altri, i più, si è trattato di un tentativo di sfruttare politicamente la visibilità data dalle celebrazioni liturgiche.

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