Il Futurismo conquista Schiavi, serata culturale dedicata al poeta Auro D'Alba

Francesco Bottone
27/08/2009
Attualità
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SCHIAVI DI ABRUZZO - Il "soliloquio di un pazzo", questo sarebbe parso, ai più, lo spettacolo dell'altra sera presso l'anfiteatro dei 'Caduti di Nassiriya'; si è trattato invece dell'apprezzata, poliedrica ed eccentrica interpretazione, dell'attore Riccardo Bàrbera, di alcuni brani poetici scelti del Futurismo. Teatro di nicchia, a Schiavi di Abruzzo, per un omaggio al poeta futurista Auro D'Alba, figlio illustre del piccolo centro montano. Una serata di Cultura, una rarità nell'Alto Vastese, promossa dal locale ArcheoClub e dal Centro comunitario italico. Mente, cuore e motore dell'evento Gilda Giovannucci, giovane presidente del Centro italico, studiosa appassionata del poeta futurista di Schiavi di Abruzzo. Una serata insolita, quasi 'ardita' o folle in un piccolo centro montano, perché "per gli uomini è sempre follia pensarla originalmente". E l'attore Bàrbera, non nuovo ad interpretazioni di scritti poetici del Futurismo, si è calato nella parte, impersonando, di volta in volta, i versi "incendiari" di Auro D'Alba, Ardengo Soffici, Palazzeschi, Marinetti ed altri. Un "elogio della follia", quella che si infiamma di "di rosso entusiasmo" in 'Canti di guerra', del ritmo, del movimento, dell'avanguardia, dell'azione e del pensiero, della volontà, dell'aggressione, del possesso, "un'orgia di forze moderne". "Ogni verso è un incendio". "Vivere, non sopravvivere. Essere uomo, non superstite". E ancora la celebrazioni del tema della partenza, del viaggio e del ritorno, dell'emigrazione, "uomini dei sentieri e dei vigneti, corrosi di nostalgia". E la preghiera, la conversione: "E' vespero e sto per valicar l'ultima cima, di là c'è buio, c'è la luce eterna". "Uomini, fermatevi un attimo, spegnetevi, stelle, è morta la mia Creatura". Fino alle "solitudini amare abbandonate dai pavidi ai più forti" della poesia che Auro D'Alba, pseudonimo di Umberto Bottone, dedicò al suo amato paese, Schiavi di Abruzzo, dove "dentro le antiche mura, a picco sul monte, vedi il cuore negli occhi della gente, scopri l'occhio di Dio all'orizzonte". Nel corso della riuscitissima serata culturale sono stati premiati, dalla presidente Giovannucci, Maria Forito e Nicola Di Domenica, entrambi del posto, che hanno partecipato, con scritti inediti, alla prima edizione del concorso letterario in omaggio ad Auro D'Alba.

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