Quante auto ci sono in Italia?

16/08/2023
Attualità
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L’Italia è un paese che ama le automobili, forse il paese che più di tutti se ne serve, ne necessita, ha cultura automobilistica.

Ma quante auto ci sono in Italia?

Quasi il 90% degli italiani possiede una vettura e questo rende il nostro paese molto appetibile dal punto di vista del mercato automotive. Non c’è niente, però, che piaccia agli Italiani quanto le utilitarie o le compatte, in particolare a basso costo. Al contrario dei paesi oltralpe, infatti, da noi vincono la Fiat Panda, la 500 e la Dacia Sandero. Buone posizioni anche per altri tipi di auto come i SUV, ma sempre dalla terza posizione. Intanto, il mercato elettrico langue. Il motivo? Incentivi bassi e poco interesse strategico sull’infrastruttura per la ricarica.

Un paese di auto

L’Italia è unica nel suo genere, un po’ in tutte le cose. In particolare, lo è per il mercato dell’auto, uno dei più grandi al mondo. Questo, fino a poco tempo fa. Perché dalla crisi pandemica in poi le vendite sono diminuite drasticamente. Il motivo? Da una parte la difficoltà nell’approvvigionamento e il ritardo nelle consegne, dall’altro il prezzo sempre più alto di auto nuove, ma anche di quelle usate.

Nonostante questo, oggi l’89% dei cittadini italiani possiede un’auto. E questo è un dato che, in percentuale, è maggiore del 10% rispetto alla media europea. Non solo, siamo anche il paese che ha il numero maggiore di auto per nucleo familiare, con 681 unità ogni 1000 abitanti. Il punto è che molte sono auto vecchie, sicuramente hanno più di 4, ma tante anche più di 10 anni. Uno dei motivi che fanno impennare i costi delle assicurazioni, comunque in calo negli ultimi anni.

Tante auto… vecchie

In termini assoluti oggi le auto in Italia sono quasi 40 milioni, per precisione l’ultima rilevazione registra 39.822.723. Un dato molto alto se considerato che l’Italia ha una popolazione di quasi 59 milioni di abitanti. Tuttavia, il 17% di queste ha più di 19 anni. Il governo sta, infatti, pensando di rimodulare gli incentivi per svecchiare il parco macchine, puntando almeno sulla qualifica di auto euro 6 per ridurre le emissioni di polveri sottili.

L’elettrico esiste?

Ormai se ne vede qualcuna in giro, ma è sempre comunque difficile dire che l’Italia sta puntando sull’elettrico. Un po’ di Tesla, qualche Nissan Leaf, tre-quattro 500 elettriche. Poco altro. L’ibrido è, invece, il mercato più forte attualmente, ma solo per un motivo: la Fiat Panda si vende solo Hybrid, anche se non è il migliore motore sulla performance in questo senso. Eppure, ancora oggi Fiat Panda è l’auto più venduta in Italia con oltre 50mila immatricolazioni nel primo semestre. Segue Dacia Sandero, ma a benzina.

I dati sull’elettrico ci dicono che c’è ancora molto da investire per fare in modo che questa diventi la tecnologia del prossimo futuro. Poche colonnine di ricarica, infrastruttura precaria per chi possiede un’auto a batteria. Il governo, invece, non sta puntando su questa rivoluzione e transizione e l’Italia è indietro sulla dotazione di un vero e proprio futuro elettrico. Intanto, crescono le vendite di Tesla Model Y e anche di qualche 500e, che è comunque una delle auto più interessanti per gli acquirenti di elettrico in Europa.

Il mercato in ripresa

Sembra proprio che il mercato sia in ripresa nel 2023. Tuttavia, i dati del 2019 sono molto lontani. I motivi sono vari, dal rincaro dei prezzi delle auto alle difficoltà di approvvigionamento, passando per i ritardi nelle consegne e per la crisi dei microprocessori. Insomma, una quantità di problemi che portano le concessionarie ad essere affaticate da una quantità di auto invendute. Non solo nuove, ma anche usate, perché anche questo mercato è saturo e i prezzi delle auto rimangono sempre alti.

Tante auto usate invendute, tanta nuova tecnologia nelle auto nuove costa e il prezzo aumenta. I dati ci dicono che gli acquirenti potenziali vorrebbero comprarla pure l’auto, ma non è possibile per tanti di loro data la condizione economica e la forte inflazione che sta colpendo il potere d’acquisto di singoli e famiglie.

Puntare su incentivi per le auto nuove è doveroso da parte del governo, spingere verso la rottamazione delle auto più vecchie può essere una buona modalità per rendere le strade più sicuremeno inquinate. Dall’altra parte produrrebbero economia per il mercato automotive, che necessita di ripresa. Infine, puntare sull’infrastruttura elettrica del paese è necessario. Farlo il prima possibile può rendere l’Italia più green.

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