Caccia al cinghiale, cancellato il disciplinare voluto dal centrosinistra. Esultano i cacciatori

Francesco Bottone
02/09/2009
Attualità
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Gli uomini del centrodestra in Provincia avevano assunto un impegno con i cacciatori del Vastese: il disciplinare sul prelievo del cinghiale sarà cancellato. Promessa mantenuta, perché ieri il Consiglio provinciale di Chieti ha deliberato, con diciassette voti favorevoli e sette contrari, la sospensione, per l'annualità venatoria 2009/2010, dell'efficacia del disciplinare per la programmazione e pianificazione del prelievo venatorio del cinghiale, approvato il 16 febbraio scorso. Così, con un colpo di spugna, la nuova maggioranza di centrodestra in Provincia cancella il contestato documento approvato dalla precedente Giunta di centrosinistra. Il disciplinare, voluto in particolare dall'ex assessore alla Caccia, Antonio Taamburrino, e dal capogruppo del Pd, Camillo D'Amico, su pressione degli agricoltori e della Copagri, prevedeva la suddivisione del territorio provinciale in distretti. Ciascuna squadra di cacciatori avrebbe potuto praticare la caccia al cinghiale esclusivamente all'interno del proprio distretto, assegnato mediante meccanismi e procedure non troppo chiare. Sin dall'inizio le associazioni venatorie, all'unanimità, hanno bocciato nella sua interezza il disciplinare, considerandolo un ulteriore ostacolo, posto dal centrosinistra, alla pratica dell'attività venatoria. Gli esponenti del centrodestra, nel corso della recente campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale, avevano promesso ai cacciatori di bloccare l'entrata in vigore del contestato disciplinare. Promessa mantenuta. Con il voto di martedì il documento dettato da Camillo D'Amico è stato cancellato. Dal 20 settembre, quindi, le squadre di cinghialai andranno a caccia come negli scorsi anni, senza alcun distretto assegnato.

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