Il mercato delle valute: notizie e aggiornamenti

26/09/2023
Attualità
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Chi segue costantemente il mercato delle valute sa perfettamente come negli ultimi tempi lo scenario instabile dell’Europa, e non solo, si sta facendo sentire eccome. E c’è già chi ipotizza che, nel giro di qualche mese, si potrebbe assistere al crollo del sistema bancario. C’è, però, un protagonista del mercato delle valute che sa sempre come cavarsela, rappresentando l’essenza di bene rifugio, ovvero il dollaro americano. Si è notato, infatti, come in periodo di forte stress dal punto di vista finanziario, il dollaro ha la tendenza a sovraperformare.

L’instabilità del sistema bancario? Le preoccupazioni crescono

Nel corso degli ultimi tempi stanno aumentando in misura importante le preoccupazioni in riferimento alla stabilità dell’intero sistema bancario. All’orizzonte si sta profilando sempre di più un rischio sistemico che porta gli analisti ad avere notevole perplessità. Soprattutto in riferimento alle performance piuttosto difficoltose ultimamente del dollaro e lo status di valuta denominata rifugio.

Stando a quanto è stato riferito da Goldman Sachs, i mercati, quanto all’inizio, hanno stabilito una sorta di “shock colomba” della Fed, escludendo invece uno scenario di notevole stress finanziario. Questa situazione ha consentito ai titoli azionari di evitare il crollo, ma al contempo ha portato a un progressivo indebolimento del dollaro. È chiaro che a risentirne sono state anche le aspettative di crescita a livello mondiale, anche se in maniera piuttosto lieve. Nella maggior parte dei casi, i rendimenti reali sono più bassi, mentre i prezzi azionari più elevati hanno suscitato un importante indebolimento del dollaro. Insomma, la situazione non è semplice anche per quanti tengono sempre controllati questi movimenti, grazie a una piattaforma come tradingview – segui tutti i mercati, semplice e facilissima da usare.

La crisi sistematica potrebbe favorire il dollaro

Nel caso in cui le preoccupazioni di carattere sistemico dovrebbero aumentare e i titoli azionari dovessero continuare in questo calo, il dollaro potrebbe tornare a recitare un ruolo di primo piano in confronto alle altre valute, tranne che per lo yen nipponico e il franco svizzero.

Gli esperti di Goldman Sachs hanno messo in evidenza anche come sia molto difficile che le performance molto complicate del dollaro possano proseguire nel corso delle prossime settimane, tranne nel caso in cui le varie preoccupazioni correlate all’instabilità del sistema bancario non tendano a diminuire. Ed è chiaro che a fare la differenza in tal senso potrebbe anche essere la Fed, magari con la decisione di dare un taglio ai continui aumenti di tassi di interesse prima di quanto è previsto.

I vari scenari da prendere in considerazione

Goldman Sachs mette in evidenza come siano due i potenziali scenari che si potrebbero prospettare all’orizzonte. Nel primo scenario il dollaro potrebbe usufruire di afflussi come “fligh-to-quality”, qualora la situazione dovesse farsi ancora più grigia, ma anche nel caso in cui l’attuale situazione di forte stress che colpisce il sistema bancario dovesse risolversi in breve tempo, provocando solo leggere conseguenze sia sull’economia reale che sulle altre banche più importanti. Insomma, lo scenario potrebbe rimanere quello che vede un’economia un po’ surriscaldata e in fermento, che necessita di un nuovo aggiustamento dei prezzi da parte delle autorità governative.

Il deprezzamento del dollaro, quindi, potrebbe effettivamente insorgere se le prospettive di una crescita globale dovessero farsi di nuovo largo sul mercato attuale. Non solo, visto che queste dovrebbero essere accompagnate da dei trend disinflazionistici, che potrebbero finalmente mettere un freno alla volatilità che caratterizza i tassi. E, purtroppo per tutti, quest’ultimo scenario in modo particolare è ancora effettivamente molto distante.

Cosa farà la Fed nel futuro a breve termine

Gli esperti sostengono che il Federal Open Market Committee della Fed possa decidere di bloccare e sospendere gli aumenti dei tassi nel corso della prossima settimana. L’obiettivo sarebbe quello di affrontare le varie problematiche che sono legate all’instabilità di carattere finanziario. Questi ultimi sarebbero delle priorità in confronto al fatto di limitare il più possibile l’inflazione di medio termine. D’altro canto, qualora la Fed dovesse effettivamente riuscire a individuare due strade, una per tutelare la stabilità finanziaria e l’altra per contrastare l’inflazione, da mantenere separate, ecco che potrebbe comunque scegliere di attuare ancora un ulteriore aumento dei tassi di interesse di 25 punti base.

 

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