Depuratori non funzionanti, denunciato un uomo a Ortona. Nell'Alto Vastese la situazione degli impianti è del tutto analoga

Francesco Bottone
05/10/2009
Attualità
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ALTO VASTESE - Superamento dei limiti tabellari, mancata autorizzazione paesaggistica e danneggiamento, per aver permesso lo scarico nel fiume Foro dei reflui urbani senza il preventivo trattamento. Con queste accuse il legale rappresentante della società che gestisce il depuratore di Ortona è stato denunciato dal Corpo forestale di Chieti. Le indagini sono scaturite da una segnalazione inviata alla Procura da parte dei tecnici dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente. Il personale dell'Arta, durante i normali controlli, avevano accertato nello scarico del depuratore il superamento dei limiti di emissione. Dopo la segnalazione sono intervenuti sul posto gli uomini della Forestale che hanno riscontrato come dall'impianto di depurazione comunale, gestito da una società consortile a capitale pubblico, fuoriuscivano acque di colore marrone chiaro. Queste si immettevano direttamente nel fiume Foro e, dopo circa cento metri, sfociavano nell'Adriatico. Una situazione evidente di inquinamento che non è affatto un caso isolato. Basterebbe che i tecnici dell'Arta facessero un salto nei vari comuni dell'Alto e Medio Vastese per scoprire che nella maggioranza dei casi i depuratori non sono proprio in funzione. Caso emblematico quello di Schiavi di Abruzzo, dove si è letteralmente buttato del denaro pubblico, diverse centinaia di migliaia di euro, per realizzare ben due depuratori, mai entrati in funzione. Le strutture sono state regolarmente costruite e dunque pagate, senza essere attivate. Il Comune oggi se ne lava le mani rimpallando la responsabilità alla Sasi. Intanto la depurazione delle acque non avviene, con tutto ciò che ne consegue in termini di inquinamento e igiene pubblica. La situazione, occorre ribadirlo, negli altri centri dell'entroterra non è molto diversa. Le foto pubblicate, ad esempio, si riferiscono al depuratore di Lentella, la cui attivazione sembra essere slittata ulteriormente. Le acque della fogna quindi scaricano direttamente nei campi e nei ruscelli. Le amministrazioni locali, i sindaci di zona, ne sono ovviamente al corrente, ma non muovono un dito. I tecnici dell'Arta, evidentemente, non raggiungono mai l'Alto Vastese, altrimenti dovrebbero intervenire e investire della questione il Corpo forestale e la Procura, proprio come Š avvenuto per il caso di Ortona.

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