Ciao Graziano, eterno ragazzo benvoluto da tutti

Orazio Di Stefano
05/07/2024
Attualità
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Lo conobbi alla scuola elementare, la cui classe stava al secondo piano del Palazzo dei vigili (per capirci dove adesso sta l’ufficio urbanistica).

Graziano stava due aule dopo (dove adesso ci sono i lavori pubblici). Io frequentavo la prima e lui la cosiddetta classe “differenziale”. Negli anni settanta del secolo scroso non c’erano gli insegnanti di sostegno e chi esprimeva qualunque tipo di disagio veniva messo in quella classe. Da allora siamo diventati amici. Lo portavo con me agli eventi topici e ai rituali del maiale. E lui ogni volta che mi vedeva mi chiedeva “Quando si fa quall?”. Che era appunto l’evento, nel quale lui voleva avere un ruolo: dal più semplice come la pulizia dei tavoli al più complesso come la collaborazione con la Protezione civile San Vitale. La quale lo dotava di giacca e radio d’ordinanza che lo gratificavano moltissimo, perché si sentiva utile, considerato, importante. Più che per i soldi, lui lavorava per avere il giusto inserimento nella comunità. Aveva iniziato, poco più che ragazzino, a collaborare al cinematografo, prima, ed alle barche, poi, della famiglia di Biagino. 

Certo i lavoretti saltuari che si andava facendo, comprese le borse lavoro comunali, gli servivano per campare, ma – ripeto – era più che altro il suo modo per aver un posto nella società. Un posto dignitoso, che lo faceva apprezzare e considerare da tutti, tanto è vero che una delle più fini memorie storiche di questa città, Fioravante D’ Acciaro, quando gli ho detto “hai saputo di Graziano?”, mi ha risposto “Come no? Ha fatto più rumore questa morte che tante altre”.

Come al solito Fioravante ha avuto ragione: li infarto fulminante di Graziano Ganau ha fatto molto rumore, nel senso che la ferale notizia si è subito saputa e diffusa, addolorando tutti, perché Graziano era da tutti benvoluto.

Era il senso comunitario che questa città non ha smarrito. E’ stato la dimostrazione che un ragazzo come lui (veniva visto così anche se ultrasessantenne) può farsi volere bene se saluta tutti (e lui così faceva), se non litiga mai con nessuno (e non mi risulta che avesse mai avuto qualche discussione) e soprattutto se esprime bontà d’animo. Graziano, il mio grande amico Graziano, anzi Graziano l’amico di tutti, era un buono. E San Salvo, che non sempre ha saputo salvare chi doveva essere salvato, con Graziano è stata giusta, perché lui era buono, come detto.

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