Sanitopoli, la proposta di Palomba: "Utilizziamo i beni posti sotto sequestro per pagare gli stipendi"

Francesco Bottone
10/11/2009
Attualità
Condividi su:

SAN SALVO - "Utilizziamo i beni posti sotto sequestro per pagare gli stipendi dei tanti lavoratori di Vasto, San Salvo e del Molise che da oltre sei mesi attendono di percepire il dovuto". E' la provocazione lanciata dal consigliere regionale Paolo Palomba(IdV) dopo gli ultimi sviluppi dell'indagine sulla Sanitopoli in Abruzzo. Per somme illegittimamente percepite da Vincenzo Angelini, pari a circa 33 milioni di euro, la Guardia di Finanza di Pescara ha eseguito, nella mattinata di ieri, sequestri preventivi tra Chieti, Francavilla al Mare e Pescara, a scopo di confisca di beni mobili e immobili di proprietà dell'imprenditore della sanità privata e della società a lui riconducibile. A disporre i sequestri il gip del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, su richiesta dei magistrati che indagano sulle presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese. Nello specifico sono stati sequestrati gli immobili, ma non le attività, di proprietà di 'Villa Pini', la casa di cura e le cliniche a Chieti. Sono state sequestrati, inoltre, titoli obbligazionari e cinque autovetture. Gli immobili di proprietà di Vincenzo Angelini, posti sotto sequestro, sono due case con garage a Chieti, tre case a Francavilla al Mare, una casa a Pescara. Si tratta di sequestri in custodia giudiziale con facoltà d'uso. E il consigliere regionale Palomba, vicepresidente della Commissione Sanità, entra nel merito della vicenda lanciando la sua provocazione, che in realtà è una dimostrazione di attenzione nei confronti delle vere 'vittime' dell'inchiesta Sanitopli, cioè i lavoratori. "Mentre la Finanza sequestra beni all'imprenditore per un valore di milioni di euro, - spiega il leader dell'Italia dei Valori - la situazione di precarietà e insicurezza di centinaia di dipendenti del centro riabilitativo 'Santo Stefano' resta invariata. Si tratta di lavoratori di Vasto, San Salvo e di altri centri molisani che da circa sette mesi attendono il pagamento degli stipendi. Famiglie intere lasciate senza soldi, in questi tempi di forte crisi economica. Interi nuclei familiari in pesante difficoltà. Mentre la Giustizia lentamente va avanti, - aggiunge Paolo Palomba - perché non utilizzare parte di quei beni posti sotto sequestro per pagare finalmente gli stipendi ai tanti lavoratori che sono diventati le vere vittime di questo terremoto nella sanità regionale?".

Leggi altre notizie su SanSalvo.net
Condividi su: