Montana, 'inciucio' confermato: Mastrangelo (PdL) entra da vicepresidente nella Giunta del socialista Piluso

Francesco Bottone
12/11/2009
Attualità
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TORREBRUNA - L'ipotesi di 'inciucio', anticipata ieri da queste colonne, è stata confermata, nero su bianco: il presidente della Comunità montana Alto Vastese, il socialista Piluso, ha coinvolto, per formare il nuovo esecutivo dell'ente, il sindaco di Castiglione Messer Marino, Massimo Mastragelo, uomo di punta (a suo dire, ndr) del PdL di zona. Pur di rimanere incollato alla poltrona sulla quale siede da decenni, il socialista Piluso ha chiesto e ottenuto l'aiuto del centrodestra, o meglio, di chi si professa di centrodestra. Il consiglio dell'ente montano è convocato per il pomeriggio di oggi, alle ore 17, ma sul documento programmatico della presidenza, depositato e messo a disposizione dei consiglieri, si legge chiaramente che il sindaco di Castiglione Messer Marino è entrato, nel ruolo di vicepresidente, nella Giunta di sinistra targata Piluso. L'altro assessore è il sindaco di Fraine, Finamore. Resta senza poltrona, quindi, il primo cittadino di Castelguidone, Cicchillitti. Oggi pomeriggio la Giunta dovrà chiedere la fiducia al Consiglio. Scontato l'esito del voto, visto che solo i rappresentanti di Celenza, Torrebruna e Carunchio non daranno la fiducia al presidente Piluso. Un 'inciucio' in piena regola, dunque, stile 'prima repubblica', che non stupisce più di tanto, anche se in realtà dovrebbe scandalizzare. Una Giunta trasversale nella sua composizione, che però avrà il sostegno dei sindaci di sinistra, fatta eccezione per Venosini di Celenza e Petta di Torrebruna. "E' senza dubbio un apparentamento anomalo, spiazzante dal punto di vista politico. - commenta a caldo, quasi incredulo, l'ex vicepresidente della Montana, Emilio Di Lizia (Pd) - Vorrei capire meglio la posizione del sindaco Mastragelo. E' forse passato nel centrosinistra?". Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Carunchio, Gaetano D'Onofrio (PdL): "E' una 'frittata' rispetto alla quale ribadisco la mia totale estraneità. Probabilmente Mastragelo ha preso questa iniziativa senza consultare i dirigenti del PdL, altrimenti non si spiega l'inedito apparentamento con il socialista Piluso". Parole di critica anche dal consigliere regionale Argirò (PdL): "Non mi risulta che il PdL abbia dato l'ok a questo inciucio politico. Anzi, posso affermare con sicurezza che i dirigenti del partito, sia a livello provinciale che regionale, avevano auspicato una svolta nella presidenza dell'ente montano, un'inversione di tendenza nel segno della discontinuità". Sarebbe interessante sapere come l'assessore regionale Febbo e il senatore Di Stefano, massimi dirigenti del PdL, prenderanno questa opinabile decisione di Mastrangelo.

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