Fermo pesca al via, andrà avanti fino al 29 settembre

Lo stop alle attività in mare ancora una volta tra le polemiche

redazione
17/08/2024
Territorio
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Interesserà anche la marineria vastese l'ormai consueto provvedimento del fermo pesca in Adriatico.

Il 16 agosto (per un totale di 42 giorni consecutivi, fino al successivo 29 settembre) è la data di inizio del blocco alle attività – da Pesaro a Bari - ed a a ricordarlo è Coldiretti Impresapesca Abruzzo.

Secondo quanto disposto dal decreto ministeriale, l’interruzione (viene confermato sostanzialmente il periodo della scorsa stagione) riguarda le unità autorizzate all’esercizio dell’attività di pesca con il sistema a strascico (reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, reti gemelle a divergenti). Pescherecci che dunque resteranno fermi in porto, a Punta Penna, mentre potrà andare avanti l'operato della piccola pesca per garantire una minima presenza del buon pesce del nostro Adriatico.

Con il blocco – sottolineano i rappresentanti di Coldiretti - aumenterà tra l’altro il rischio di ritrovarsi nel piatto pesce straniero e per effettuare acquisti 'made in Italy' di qualità e al giusto prezzo il consiglio è, laddove possibile, di acquistare direttamente dal pescatore, specie da quelle attività non interessate dal fermo, o, se da un’attività commerciale, di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire – viene evidenziato in una nota - sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).

Rispetto al fermo pesca sono comunque ancora tanti i ragionamenti in atto, relativi alle possibilità di cambiare le regole pensando anche altri periodi di interruzioni delle varie attività, senza compromettere quello estivo che è il più importante dell'anno.

Per Riccardo Padovano, presidente della sezione abruzzese del Sindacato Balneari Italiani: "Rappresentiamo e difendiamo la filiera della ristorazione -. la linea dei prodotti tipici locali, in Abruzzo di questo viviamo perché chi viene qui in vacanza vuole mangiare la frittura di 'Paranza' di San Vito, le triglie con il pomodoro, il brodetto di pesce di Vasto, i calamari arrosto o il pesce arrosto, alla griglia, di Pescara, il 'pesce azzurro' della costa teramana detto 'principe azzurro' o le alici scottadito. Ci siamo opposti più di una volta, ma non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Guarda caso, il Tirreno entra nel fermo tecnico da ottobre. Lo sforzo della pesca va ridotto, siamo d'accordo, ma scientificamente che cosa si riproduce in questo periodo di fermo in Abruzzo? La domanda la girerei a chi afferma che questo sia il momento migliore per la riproduzione di tutte le specie ittiche, ma non è così. Individuiamo con esattezza i periodi corretti per consentire la riproduzione di tutta la filiera del pesce e non solo di alcune specie. Questa questione va affrontata a livello nazionale".

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