“Vi porto con me, Fresagrandinaria prima e dopo il 1960”, presentato il libro di Nicolino D'Alfonso

Nicola D'Adamo (NoiVastesi)
17/08/2024
Cultura
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Domenica 11 agosto c’è stata a Fresagrandinaria la presentazione del libro di Nicolino D’Alfonso dal titoloVi porto con me, Fresagrandinaria prima e dopo il 1960”.

L’evento era inserito nell’ambito del programma del “2024 – Anno delle Radici Italiane” dedicato ai comuni, dato che Fresagrandinaria ha partecipato con successo al "Bando delle idee del Turismo delle Radici" e  al "Bando per la realizzazione di attività culturali in favore degli italo-discendenti nel mondo”.

In apertura Nicola D’Adamo, coordinatore dei lavori, ha ricordato al numeroso pubblico presente nella piazzetta del Municipio, che l’emigrazione tuttora continua e gli italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero sono circa 6 milioni di cui 180.000 abruzzesi, tutti interessati al Turismo delle Radici.

Hanno portato i saluti il sindaco Lino Giangiacomo, Francesca Giangiacomo (promotrice dell'evento), i consiglieri Lorenzo D'Alfonso (che ha letto una poesia dialettale sulla vita a Fresa negli anni della sua gioventù), il dott. Florindo Lalla (componente Pro-loco). Tutti si sono complimentati con l’autore per il prezioso volume. Erpinio D'Aletto con la sua fisarmonica ha piacevolmente introdotto l’evento.

E’ toccato ai giornalisti Nicola D’Adamo e Maurizio Longhi il compito di dialogare con Nicolino D’Alfonso, per analizzare almeno i principali contenuti della voluminosa opera di ben 254 pagine.

Nella lunga serie di domande, l’autore ha risposto con dovizia di particolari su questi aspetti: ha ricordato la Fresagrandinaria del dopoguerra, il numero abitanti le tipologie delle attività svolte, atmosfera nelle strade, le relazioni umane. i giochi; ha descritto la differenza tra quella Fresa e quella attuale; ha raccontato i drammatici fatti di guerra (anche con personaggi entrati nella storia d'Italia come Armando Ottaviano fucilato nelle Fosse Ardeatine); ha parlato della formazione del tempo, tra scuola, parrocchia e famiglia, dei valori e dell’educazione di una volta;  ha accennato alla sua passione per lo sport; infine si è soffermato sull’Emigrazione e sui numerosi fresani nel mondo.

Insomma, Nicolino D’Alfonso ha regalato alla sua città natale un’opera utile oggi, ma che sarà molto più utile in futuro, perché ha creato un documento su fatti di rilevanza storica che rischiavano di cadere nell’oblio. Infatti è noto che le microstorie sono molto importanti per chi nei prossimi decenni o secoli vorrà scrivere la "grande" storia. 

Per cui è’ utilissimo mettere nero su bianco questi fatti di vita vissuta perché come dice un proverbio “Quando muore un anziano scompare una biblioteca".
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