Comunità montana, Piluso difende l'inciucio e attacca la stampa e i 'verginelli' della politica

Francesco Bottone
19/11/2009
Attualità
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TORREBRUNA - "Stiamo assistendo ad uno stillicidio pazzesco a mezzo stampa, fatto dal solito giornalista che utilizza anche questi amministratori che oggi pensano di essere dei verginelli della politica". Così il presidente della Comunità montana Luciano Piluso, ai microfoni di O. Di Stefano, in replica al coro di critiche che si è levato da destra e da sinistra contro l'operazione inciucio nell'ente montano. In otto minuti di intervista, o meglio di comizio, visto che il collega non ha posto troppe domande al presidente che siede sulla poltrona della Alto Vastese dal lontano 1995, Piluso si sfoga prendendosela con la stampa locale, colpevole, a suo dire, di manipolare, come pedine su una scacchiera, i sindaci di zona, come Petta di Torrebruna, e addirittura i consiglieri regionali, come De Fanis e Argirò. "Siamo in una fase di ristrutturazione e di transizione, - continua il socialista Piluso - perché la Comunità montana Alto Vastese deve essere soppressa o aggregata con altre, e quindi serve un'amministrazione forte, che non abbia un punto di riferimento fisso in una sola parte politica". Ecco dunque svelato l'arcano. E' questa la motivazione dell'inciucio, la necessità di avere un esecutivo forte. Quindi l'ingresso in Giunta del sindaco di Castiglione Messer Marino, Mastrangelo (forse PdL, ndr) avrebbe rafforzato l'esecutivo. Questa la convinzione del presidente Piluso. Che poi il centrosinistra si sia spaccato, e abbia criticato aspramente l'inciucio è un mero dettaglio per Piluso. Sarà anche così, certo è che su otto comuni in seno all'ente montano, la sua Giunta gode della fiducia di quattro di essi: San Giovanni Lipioni, Fraine e Castelguidone, per il centrosinistra e Castiglione, con Mastrangelo, per la destra. Carunchio, a maggioranza PdL, Celenza sul Trigno e Torrebruna, amministrate da esponenti del centrosinistra, sono 'contro'. Una situazione di equilibrio instabile, dunque, con la Giunta che si regge soltanto grazie alla 'stampella' offerta da Mastrangelo, che tra l'altro ha agito senza il prevventivo ok dei dirigenti provinciali e regionali del PdL. "Inserire Castiglione in Giunta è stato semplice, - riprende Piluso - anche perch‚ è l'unico comune che aveva ed ha i requisiti per far parte ad una Comunità montana. Ci è sembrato giusto e coerente inserire Castiglione". Certo, anche perché senza Mastrangelo la Giunta non sarebbe mai nata, con il computo dei voti in Consiglio che sarebbe finito in parità, quattro contro quattro, con il concreto rischio di un commissariamento. Passando poi decisamente all'attacco, il presidente Piluso se la prende con chi ha osato criticare l'operazione inciucio. "Non acccetto la critica di questi esponenti politici che non ho visto fino ad oggi così attenti al territorio, così impegnati nella soluzione dei problemi. Nicola Petta ha sempre amministrato. Il comune di Torrebruna ha fatto parte della maggioranza in Comunità montana. Petta è stato assessore provinciale, è stato cinque anni nel consiglio di amministrazione del Civeta, ma non abbiamo visto tutto questo sviluppo per il territorio. Lancerei un sondaggio, per vedere quante persone conoscono l'operato dell'ex assessore provinciale che oggi parla come un verginello, come chi non ha mai fatto politica. E anche il consigliere regionale De Fanis parla come un verginello, mentre è stato amministratore in Comunità montana, sindaco di Montazzoli, assessore ad Atessa. Non ho mai visto un'attenzione al territorio negli anni scorsi, non è che ha realizzato tanto. L'unica cosa che ha fatto è dire che Schiavi non è più montagna, non può far parte della Comunità montana. Questo è riuscito a fare in Regione la maggioranza del consigliere De Fanis. Mi auguro che nei prossimi cinque anni riesca a portare il mare a Schiavi e noi faremo una grande festa". Ironico, Piluso, quasi sarcastico e livoroso nei confronti di chi ha mosso legittime obiezioni al suo nuovo incarico in presidenza, su quella poltrona sulla quale è comodamente adagiato dal 1995. E in chiusura il socialista amico del PdL aggiunge: "Prima di dare sentenze e criticare si facciano un esame di coscienza".

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