Pale ferme, ma il business c'è. Il 'caso' dell'eolico di Palena fa riflettere anche a Castelguidone

Francesco Bottone
04/12/2009
Attualità
Condividi su:

CASTELGUIDONE - "A Palena cinque pale eoliche, costruite nel Parco della Maiella, non funzionano da nove anni. Nate già vecchie, ora immobili sulla montagna rischiano di diventare i totem dello spreco di fondi pubblici. La loro ombra si vede persino dal satellite di Google. Quello che rimane, infatti, è solo un'ombra ormai: sono obsolete e non producono energia. Ma sono lì". Inizia così l'articolo-denuncia pubblicato sul cliccatissimo sito web www.primadanoi.it, un quotidiano on line abruzzese, che racconta uno dei tanti sprechi che si nascondono dietro l'affare dell'eolico. E la notizia non fa altro che confermare i dubbi e le perplessità sollevate dal comitato Dinamismi, che si sta battendo, in tutte le sedi, per contrastare la realizzazione di un mega impianto a Castelguidone, sul Colle San Vito, di fronte alla piazza principale del paese. "Si tratterebbe di tre pale Medit I da 320kW, una Vestas V27 da 225 kW ed una Vestas V20 da 100 kW. ®MDNNŻ- continua l'articolo on line - Insieme avrebbero una produzione di 1,8 MW. Sono state avviate nel febbraio 1994 dal Consorzio di Bonifica Sangro-Aventino con sede a Palena". Il sindaco di Palena, Domenico Parente, ha spiegato la storia dell'impianto. "Avranno funzionato per 4-5 anni e pure male, poi dal 2001 si è fermato totalmente perché il consorzio non li ha gestiti pi—. Nel 2006, per effetto di una legge regionale, la proprietà dell'impianto è passata al Comune di Palena". Cosa ha fatto il Comune? "Il Comune voleva ammodernarli, in gergo fare il revamping. Ha fatto un affidamento di concessione per la gestione dell'impianto. La ditta doveva fare dei rilievi anemometrici per capire se valeva la pena fare i lavori… ma perché queste domande?". Per capire perché l'impianto che sarà costato moltissimi soldi, probabilmente pubblici, è fermo, poi per sapere chi lo gestisce e secondo quale criterio viene lasciato così senza alcun interesse a farlo funzionare. "Eh.. vabbè.. questo è stato fatto con i soldi di tutti quanti, è stato fatto tanto per farlo", ha risposto il sindaco senza peli sulla lingua. Il primo cittadino di Palena parla di un impianto, solo ora di proprietà del Comune, partito fin dall'inizio con "il piede storto". "Il finanziamento c'è stato nel 1985. - aggiunge il sindaco - L'iter è stato lunghissimo. Dal momento in cui si progettava al momento in cui si realizzava passavano dieci anni: le attrezzature diventavano già vecchie prima di essere installate. Ora invece il contributo statale arriva solo se produci energia. Fortunatamente la filosofia ora è diversa e non si dovrebbero ripetere gli errori del passato. A detta del sindaco, attualmente una sola pala potrebbe funzionare. - chiude l'articolo - Le altre quattro sono gravemente danneggiate. C'è anche questo dietro tanta pubblicità e fondi pubblici legati all'energia pulita". E forse anche a Castelguidone il 'caso' eclatante di Palena dovrebbe far riflettere qualcuno.

Leggi altre notizie su SanSalvo.net
Condividi su: