Stellantis, il 2024 "anno nero" per la produzione

I dati diffusi dalla Fim Cisl. Tutti gli stabilimenti in negativo, livelli produttivi tornati al 1956

redazione
05/01/2025
Attualità
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Il 2024 sarà ricordato come l’anno nero di Stellantis. I dati della produzione si chiudono negativamente, dopo due anni di crescita, segnano un forte dato negativo rispetto all’anno precedente, con una quantità tra autovetture e furgoni commerciali di 475.090 unità (-36,8%) contro le 751,384 del 2024. Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, gli autoveicoli con perdite maggiori rispetto ai veicoli commerciali. Precisamente le autovetture registrano un -45,7% con 283.090 unità, per trovare un dato così basso di produzione bisogna spostare le lancette nel 1956. I veicoli commerciali con 192.000 unità (-16,6%) hanno avuto una flessione più contenuta in termini percentuali, anche se in termini di volumi l’impatto è consistente pari ad oltre 38.000 unità. La riduzione della produzione è stato un continuo peggioramento dall’inizio del 2024, raggiungendo cali produttivi nelle auto dal 21% al 70%.

Le previsioni negative che avevamo stimato negli ultimi due report trimestrali purtroppo hanno avuto un riscontro con la realtà consuntivata a fine anno, con un aggravio in termini di volumi e di aumento dell’uso di ammortizzatori sociali e di chiusure anticipate di fine anno, coinvolgendo quasi 20 mila lavoratori. Come affermato da Stellantis, per il tramite del responsabile Europa Ing. Jean Philipe

Imparato, nell’ultimo incontro del 17 dicembre scorso, la situazione in termini di volumi non subirà significative modifiche nel corso del 2025, in quanto i nuovi lanci produttivi nel corso del corrente anno di Melfi, Cassino e Mirafiori impatteranno nel 2026, dove ipotizzano di raggiungere le produzioni di 750.000 unità riscontrate nel 2023. Il gruppo conferma obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030, ma lo subordina alle risposte del mercato. Stellantis ha ribadito per il 2025 2 miliardi di investimenti e con 6 miliardi di acquisti ai fornitori italiani e soprattutto con un comportamento e un’attenzione più responsabile.

E’ sicuramente un cambio di impostazione, con un piano di investimenti aggiuntivo al precedente.

Al piano industriale precedente da noi giudicato insufficiente, hanno aggiunto la nuova piattaforma small con i due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028. La nuova 500e a Mirafiori in aggiunta alla 500 ibrida. Vengono ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l’offerta a 7 modelli. E’ stato annunciato ad Atessa la nuova gamma large sui veicoli commerciali. A Cassino vengono sviluppate anche le versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena verrà lanciata la collaborazione con Motor Valley per il lancio del progetto alto di gamma. Mancano ancora risposte importanti sulla gigafactory e sul rilancio di Maserati e altri aspetti che abbiamo richiesto di approfondire necessariamente nei prossimi mesi con Stellantis e Governo.

Crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale, una tempesta perfetta che colpisce in maniera significativa tutta l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante, che ha portato la Fim-Cisl insieme a tutte le organizzazioni sindacali europee di IndustriaAll Europe ad indire un’importante manifestazione il 5 febbraio 2025 a Bruxelles, che vedrà un’importante partecipazione dei lavoratori metalmeccanici di tutta Europa.

La produzione nello stabilimento di Atessa dei veicoli commerciali nel 2024 raggiunge la quota di 192.000 unità, con un risultato negativo rispetto al 2023 del -16,6%. Atessa insieme a Pomigliano erano gli unici due stabilimenti a crescere nei primi 6 mesi dell’anno. L’ipotesi iniziale per Atessa era lavorare su 15 turni, con la previsione di produrre 255 mila veicoli commerciali (+11% rispetto al 2023). La situazione è cambiata dal mese di giugno. Da allora mediamente da 800/1000 lavoratori sono stati in Cassa Integrazione, prima a seguito di una diminuzione degli ordini dei cabinati, a causa di un calo del mercato dei camper, successivamente da Luglio un calo produttivo anche sulle produzioni dei Van. A tutto questo bisogna aggiungere il fermo produttivo completo di circa 21 turni. Alla nostra preoccupazione e pressione su Atessa, Stellantis ha risposto rafforzando il piano industriale originario, aggiungendo lo sviluppo elettrico della piattaforma Gamma large e anche la nuova versione large dal 2027. Attualmente lo stabilimento produce i seguenti Veicoli Commerciali, relativi alla Gamma Large Van: Fiat Ducato, Peugeot Boxer, Citroen Jumper, Opel/vauxhall Movano e Toyota Proace Max-

Per noi, lo stabilimento abruzzese deve continuare a mantenere la leadership nei veicoli commerciali all'interno del gruppo Stellantis; pertanto, la produzione italiana deve essere continuamente protetta e rafforzata. In questa direzione andrebbero le stabilizzazioni dei 98 lavoratori in staff leasing presenti da vari anni che stiamo sostenendo da tempo nei confronti di Stellantis. Sempre nella logica di rafforzamento, lo stabilimento di Atessa oltre all’elettrico potrebbe produrre veicoli commerciali con la propulsione a celle a combustibile a idrogeno. L’investimento di potenziamento della nuova verniciatura, che non utilizza più i solventi e ha un minor impatto ambientale, è stato ultimato.

 

 

 

 

 

 

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