“Abruzzo forte e gentile", rielaborato in chiave moderna il reportage di Primo Levi

redazione
10/01/2025
Cultura
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Abruzzo forte e gentile”: quante volte ci si è imbattuti in questa espressione? Tante ed in particolar modo nei momenti più difficili della regione Abruzzo, quando essa è chiamata (troppe volte a dire il vero) in qualche modo a stringere i denti e a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Questa espressione però ha una data esatta ossia il 1883, e un autore preciso, Primo Levi, giornalista omonimo del più famoso scrittore, ed è il frutto di un viaggio in Abruzzo raccontato in questo libro, figlio di un’urgenza.

Ed ecco che inizia anche il viaggio di una nuova uscita della collana "Comete. Scie d'Abruzzo" per Ianieri edizioni, a cura del Direttore Peppe Millanta: il volume è "Abruzzo forte e gentile. Impressioni d’occhio e di cuore" del giornalista Primo Levi, è una versione rielaborata in chiave moderna con la prefazione di Giulia Alberico; introduzioni, note e commenti sono di Niccolò Amelii e la riscrittura di Maria Vittoria D'Emidio.

Con l’Unità d’Italia e l’arrivo del progresso, un mondo intero stava per scomparire. Levi viene per fotografare quel mondo, in qualche modo per fissarlo prima che venga sommerso per sempre: “Fra qualche anno, tutto già sarà mutato di quel che oggi è: oggi ancora, molto rimane intatto di quel che era”.

L’occhio di Levi è anticipatore di quello che sarà. Il cambiamento ormai è inarrestabile, e Levi lo percepisce: merito assoluto però di questo reportage è quello di mettere al centro della riflessione sull’Abruzzo anche la zona costiera, spesso tralasciata dai viaggiatori precedenti.

Primo Levi infatti è uno dei primi a intuire le future traiettorie del progresso e dello sviluppo, che avrebbero cambiato in pochissimi anni il volto dell'Abruzzo, favorendo un massiccio inurbamento e un incremento demografico importante verso il mare, a discapito dell’entroterra.

“Abruzzo forte e gentile” dunque. La riedizione di questo testo vuole restituire all’Abruzzo e agli abruzzesi l’origine di questa fortunata espressione. Raramente infatti un reportage è stato capace di cogliere così a fondo l’anima di una terra, tanto da coniare un’espressione così apprezzata dai suoi stessi destinatari che ormai ci si identificano.

La definizione di “forte e gentile” per la regione Abruzzo che ancora oggi, traccia i contorni di questo popolo umile e fiero, indomito e coraggioso nasce nel 1882 quando Primo Levi, giornalista e direttore de La Riforma, nato a Ferrara nel 1853 e morto a Roma nel 1917, compie un viaggio in Abruzzo e dalla sua esperienza nasce il libro con il quale descrive i luoghi e le persone incontrate. La forza intesa come la capacità di vincere le avversità si unisce e fonde nella bontà d'animo da cui la gentilezza.

Niccolò Amelii è dottore di ricerca in Lingue, Letterature e Culture in Contatto presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. È stato visiting scholar presso il CRIX-Études Romanes dell’Università di Paris Nanterre. Il suo principale ambito di ricerca concerne le rappresentazioni romanzesche della città nella letteratura italiana del Novecento. Si occupa inoltre di modernismo e neomodernismo, di narrazioni del lavoro, di non fiction e narrativa ipercontemporanea, di cultura visuale. È membro del comitato redazionale della rivista «Diacritica» e collabora con «La Balena Bianca». Ha pubblicato saggi e articoli su Pavese, Vittorini, Silone, Ginzburg, Tondelli, Calvino, Ramondino, Joyce, Dos Passos.

"Comete – Scie d'Abruzzo" gode della fiducia dei seguenti partner: I Borghi più Belli d’Italia, Borghi Autentici, I Parchi Letterari ed il Parco Nazionale della Maiella.

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