RISCHI DI CONTRAZIONI OCCUPAZIONALI NEL VASTESE, IL CAMPANELLO D'ALLARME DELLA CGIL SUL TERRITORIO

redazione
23/01/2010
Attualità
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Situazione del lavoro e possibili rischi per l'occupazione sul territorio. Ad intervenire, esprimendo non poca preoccupazione per la realtà locale, è il segretario provinciale della Cgil, Michele Marchioli. "L’allarme di questi giorni sui possibili scenari di delocalizzazione produttiva e conseguente contrazione occupazionale nel Vastese - dice Marchioli - deve trovare una risposta immediata di tutto il partenariato territoriale. Provincia, Regione, Istituzioni locali, imprese, Consorzio Industriale ed organizzazioni sindacali e di rappresentanza delle aziende devono avviare un immediato confronto sul tema della produzione della grande impresa vastese che sia capace di affrontare le prospettive delle aziende stesse e definire l’incremento della quota di lavoro affidato in appalto alle imprese dell’indotto locale. In questo quadro occorre definire un più elevato standard qualitativo della produzione dell’indotto locale, capace di far contrarre i costi produttivi e migliorare le performance dei prodotti sul mercato. La formazione delle maestranze è una leva strategica fondamentale per conseguire importanti risultati in questo campo. Si rende, quindi, necessario rafforzare le competenze dei lavoratori attraverso progetti di formazione condivisi e capaci di utilizzare le risorse pubbliche o interprofessionali disponibili a tal fine. Difendere i posti di lavoro attraverso l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, compresi i contratti di solidarietà, e migliorare le conoscenze e le capacità professionali dei lavoratori è una sfida che il territorio Vastese deve riuscire a vincere. La sede naturale, per tale confronto, è quella del Patto Territoriale Trigno Sinello, ma in assenza di convocazione da parte dell’Amministrazione provinciale è auspicabile l’impegno in tal senso del sindaco di Vasto o di San Salvo. E’ in tale confronto che si possono ricercare le soluzioni per evitare i 30 licenziamenti dalla Ilmet e la ventilata delocalizzazione delle produzioni della NSG (ex Pilkington) e le azioni per prevenire ulteriori problemi produttivi ed occupazionali legati alla grande impresa localizzata nel nostro territorio. Torniamo a chiedere all’Amministrazione provinciale, così come già fatto durante l’incontro per la situazione della Ilmet venerdì 15 gennaio scorso, di convocare il partenariato locale per affrontare i temi esposti".

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