Le accuse dei capigruppo del PD alla Giunta Provinciale

Pina Colamarino
05/03/2010
Attualità
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Continua lo scontro tra minoranza e maggioranza all’interno del Consiglio Provinciale di Chieti. Il Capogruppo PD Camillo D’Amico critica duramente la scelta di istituire un vicario del capo di gabinetto da parte del presidente Di Giuseppantonio. “Per fare opere di manutenzione ordinaria nelle scuole e nelle strade, per riconfermare un numero maggiore di lavoratori interinali necessari per le attività essenziali dell’ente, per tenere in vita un minimo di attività culturali e turistiche ci continuano a dire da nove mesi che non ci sono soldi, soldi che si trovano invece per istituire la figura del Direttore Generale o del “vicario” del capo di gabinetto di cui non si vede utilità, se non quella di soddisfare una precisa esigenza elettorale” dice D’Amico. La denuncia arriva tardiva rispetto alla delibera datata 27 gennaio perché, da quanto dichiara lo stesso D’Amico, in provincia di Chieti, le deliberazioni ai capigruppo vengono notificate con ritardi notevoli al contrario di quanto previsto dall’ articolo 125 del decreto legislativo 267/2000 (Testo Unico sugli Enti Locali) “comunicazione delle deliberazioni ai capigruppo” che prevede, contestualmente all'affissione all'albo le deliberazioni adottate dalla giunta, la trasmissione ai capigruppo consiliari. L’accusa di inefficienza della Giunta di Giuseppantonio arriva anche dal capogruppo regionale del PD Camillo D’Alessandro, già consigliere provinciale della passata amministrazione. D’Alessandro replica così alle dichiarazioni dell’Assessore Febbo sul dissesto lasciato dalla precedente amministrazione: “ Se c’è qualche dissesto in atto in Provincia di Chieti questo alberga nella mente confusa dell’assessore Febbo che continua a mistificare ed attaccare chi lo ha mandato a casa, cioè Tommaso Coletti. Il dissesto in Provincia – spiega D’Alessandro – non è stato dichiarato dalla attuale amministrazione provinciale, non certo per generosità, ma semplicemente perché non esiste, non ci sono le condizioni tecniche e giuridiche, tradotto l’amministrazione Coletti ha fatto, quella attuale non riesce a metter in piedi una iniziativa”. D’Alessandro continua invitando l’assessore Febbo ad occuparsi del suo settore “in crisi ed abbandonato, con una Regione penultima in Italia ad utilizzare i fondi comunitari con il rischio di perderli, l’assessore al ritardo non faccia perdere altro tempo all’Abruzzo".

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