LA CADUTA DEL PONTE

Orazio di Stefano
25/05/2003
Storia
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Nelle ultime settimane si sono riunite le Autorità Comunali e Provinciali per discutere della ricostruzione del Ponte sul fiume Trigno, che è crollato lo scorso inverno, in gennaio, a seguito di un'eccezionale piena fluviale, dovuta a tre giorni di pioggia intensa. Il ponte era stato ricostruito dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale proprio da quel ponte i tedeschi difendevano le proprie posizioni in questa zona e le forze alleate premevano per salire verso il Nord e liberare l'Italia occupata. Per tutto il dopoguerra e fino ad oggi (con la sola eccezione di due anni agli inizi degli anni settanta, in cui non c'era stato un crollo, ma un abbassamento che aveva determinato un intervento di consolidamento a due arcate) il ponte ha consentito un interscambio e un movimento migratorio tra la parte del Molise che fa capo a Montenero e la nostra città. Sul ponte sono passati gli studenti di Mafalda, Palata e Montenero per recarsi nelle scuole di S. Salvo o Vasto, gli operai per raggiungere la nostra zona industriale e in generale famiglie e consumatori per raggiungere esercizi commerciali. Proprio a qualche kilometro dal ponte caduto, qualche anno fa è stato realizzato un elegante e raffinato hotel ristorante a cinque stelle, IL POGGIO, frequentato indifferentemente e massicciamente dai cittadini confinanti... a dimostrazione che a volte i confini, politici o naturali, sono una pura formalità, perché sono i bisogni, i gusti, le abitudini e i luoghi che uniscono le popolazioni. Raggiungere il predetto ristorante o la stessa Montenero dopo la caduta del Ponte sul Trigno è più difficile; i percorsi stradali e i trasporti incidono sui consumi e sui flussi economici. Pertanto la economia di S. Salvo sta risentendo del fatto che bisogna percorrere almeno dieci kilometri in più. E' auspicabile che le provincie di Chieti e Campobasso, per le Regioni Abruzzo e Molise, enti competenti per la gestione (e quindi per la ricostruzione del ponte) inizino subito i lavori, sulla cui necessità hanno concordato in una apposita conferenza dei servizi, convocata con ogni immediatezza e a cui per la provincia di Chieti ha preso parte il nostro concittadino, Assessore Nicola Argirò. Dal canto nostro, cogliamo questa occasione per allargare l'orizzonte del nostro ragionamento, soffermandoci sui rapporti tra S. Salvo e Montenero. Queste due Città: · si servono di una struttura pubblica di entrambi, l'impianto di depurazione delle acque; · partecipano entrambi allo stesso nucleo industriale; · ''hanno contadini in comune'', nel senso che agricoltori di S. Salvo coltivano terreni in contrada Padula, territorio di Montenero; · sono unite da un litorale contiguo almeno fino al fiume ossia nella parte antistante la richiamata contrada Padula; · sono amministrate entrambi dal Centro-sinistra; · hanno una cultura e una popolazione simili. Quindi il buon senso vorrebbe che i rispettivi amministratori collaborassero. Purtroppo le politiche amministrative vanno in tutt'altra direzione, tanto che il Comune di S. Salvo ha fatto ricorso alla concessione per il centro commerciale che sorgerà presso la Costa Verde e ha impugnato la variante al piano regolatore del Comune molisano che consente a ridosso del nostro territorio la nascita di una centrale turbogas. E come se non bastasse, entrambi i Consigli comunali hanno deliberato la realizzazione di due distinti porticcioli turistici a poca distanza l'uno dall'altro. Insomma la comunicazione tra i due Enti locali è a dir poco competitiva. Invece dovremmo tutti interrogarci su quanto disagio abbia creato questa caduta, proprio perché le due Città, benché appartenenti a due Regioni diverse, siano unite e in simbiosi. Dovremmo considerare il crollo di gennaio un evento che resta nella nostra storia, poiché ci ''invita'' di fatto a riflettere per collaborare, ricordandoci la unitarietà di rapporti SAN SALVO MONTENERO... almeno tra cittadini. E dovrebbero, recependone la implicita lezione, capirlo sopratutto gli Amministratori Comunali, iniziando a dialogare al posto di parlarsi con la carta bollata.

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