Anche a S. Salvo è passato il'68. Nel corso degli anni '70, alcuni giovani di origini proletarie hanno creduto di poter cambiare il mondo: alcuni aderendo a Lotta Continua, altri dando vita al gruppo di base. A Lotta Continua aderirono: Giovannino Artese, leader storico di cui parleremo a parte e il suo leale amico Vitale Artese, Romano Bolognese, Eugenio Tarabelli, Claudio Di Francesco. Il Gruppo di Base, invece, fu costituito da: · Angelo Pagano, professore di ragioneria, presidente della Cooperativa Eurortofrutticola, già assessore comunale comunista; · Mario Codagnone, sociologo e dirigente della C.G.I.L.; · Bruno Colameo, imprenditore agricolo; · Angelo De Cinque, operaio; · Gianni D' Annunzio, operaio; · Gianni Cordisco, operaio ora residente a Petacciato; · Angelo Di Pierro, impiegato E.N.E.L, consigliere comunale socialista; · Ennio Ranni, operaio morto nel '78 a seguito di incidente stradale; · Antonio Cristini, operaio licenziato dalla Magneti Marelli per le sue idee rivoluzionarie, poi agricoltore, morto prematuramente lo scorso anno per un infarto fulminante. Le iniziative del gruppo furono: · L'organizzazione del Torneo estivo di calcio, denominato ARCI, che andò avanti per vent'anni e consentiva di giocare a tutti; · L'organizzazione della maratona del PRIMO MAGGIO; · L'organizzazione degli scioperi contro D'Avalos e Cirulli, in favore dei coltivatori di S. Salvo, con lo slogan: LA TERRA A CHI LA LAVORA; · L'organizzazione di proiezioni e cineforum su tematiche di interesse politico e sindacale; · La creazione di una cooperativa di facchinaggio per la fornitura di manodopera alla Cooperativa Eurortofrutticola ; · La partecipazione a iniziative politiche della sinistra storica, condizionandola. Il gruppo si sciolse nel 1979, a seguito del cosiddetto riflusso determinato dal compromesso storico, ossia dalla volontà del P.C.I. di allearsi con la D.C., avversario di sempre. Al momento dello scioglimento, Angelo Di Pierro era già entrato nel P.S.I., mentre Angelo Pagano e Bruno Colameo entreranno nel P.C.I. nel 1981, per uscirne anni dopo in aperta polemica con il centralismo democratico, che a loro gruppettari - cani sciolti ovviamente stava stretto. Mario Codagnone invece resiste tutt'ora e dà il suo contributo al sindacato. Gli altri si sono ritirati a ''vita privata'', conservando nel proprio modus vivendi una critica al sistema capitalista che regola il mondo contemporaneo, continuano ad ascoltare Guccini e i Nomadi e ad essere sensibili ai problemi dei poveri e dei derelitti, la cui ingiusta condizione negli anni settanta avevano pensato di poter contribuire a cambiare politicamente e socialmente. Menzione a parte merita Antonio Cristini, scomparso lo scorso anno. Tonino diversamente dagli altri del gruppo non era entrato in nessun partito politico o sindacato. Aveva continuato, però, a fare opinione in Piazza, attorniato dai suoi amici di cui era il vero leader: Oronzo, Gianni, Angelo, Graziano, Domenico, Fiorangelo, Carmine, Manfredo. Io stesso, passando la sera per Via Roma, non potevo fare a meno di fermarmi vicino la ''sua'' panchina e ascoltare le sue gioviali e pungenti battute. Tonino, tra le risate di approvazione dei suoi amici che lo adoravano, elevava una critiche feroce al Potere costituito, sia nazionale che locale, mettendone in luce tutte le magagne e tutti modi con cui i deboli vengono sfruttati ed adoperati. Ma lo faceva senza odio, con bonomia e vera superiorità d'animo, da anarchico e contestatore cui il '68 e il suo Gruppo di Base avevano insegnato a capire come va veramente il mondo. Come mi disse Bruno Colameo al suo funerale, mancheranno a questa Città le opinioni di Tonino Cristini, ma non le sue idee che, insieme a quelle del Gruppo di Base, restano indelebili nella Storia di S. Salvo e ne fanno parte. Esse idee hanno insegnato a tanti di noi a non allinearci supinamente al potere, a riconoscerne le insidie, a lottare per i nostri diritti, ad essere solidali con i deboli. Si può dire, senza tema di smentita, che grazie al Gruppo di Base e all'azione di uomini come Tonino Cristini, la nostra Città è più libera.