L'AZIONE DEL CAV. LEONE BALDUZZI

Orazio di Stefano
13/07/2003
Storia
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Leone Balduzzi nasce nel 1927 e fa parte di quella generazione di sansalvesi di origini umili, che, col proprio lavoro, ha raggiunto una meta ragguardevole nel campo della propria attività professionale, arricchendo in tal modo il tessuto connettivo economico della intera Città di San Salvo. La Repubblica Italiana, per il tramite del capo dello Stato, ha riconosciuto la preziosa opera di questi oramai anziani lavoratori, conferendo ad alcuni di loro il titolo di CAVALIERE DEL LAVORO. Ne ricordiamo alcuni: · Il Cav. Leone Balduzzi, commerciante di abbigliamento; · Il Cav. Virgilio Cilli, distributore di carburante; · Il Cav. Augusto Iezzi, imprenditore edile; · Il Cav. Renato Artese, commerciante di casalinghi; · Il Cav. Vito Tomeo, imprenditore turistico, scomparso nel '86. A portare avanti le attività da loro create ora ci pensano i laboriosi figli. Mentre sono ancora in attività, facendo parte della generazione successiva : · Il Cav. Gennaro Strever, imprenditore di alto livello; · Il Cav. Felice Tomeo, orafo; · Il Cav. Armando Tomeo, imprenditore e Presidente degli industriali della Provincia di Chieti. Ma è sulle doti umane, artisticamente ecclettiche del cav. Leone Balduzzi, per gli amici Lillino, che vogliamo spendere qualche parola. BALDUZZI è un poeta dialettale ed ha raccolto le proprie poesie in un libro che alcune classi elementari hanno adottato. Ricordo l'entusiasmo di mia figlia, allorquando tornò a casa dopo aver avuto in classe IV elementare Lillino a raccontare e spiegare ai bambini con le sue poesie la S. Salvo degli anni trenta, contadina e solidale, piena di misera, ma di tradizioni rispettate e rispettose. BALDUZZI è un musicista cantautore, la cui canzone più nota è SANT SALVE BELLE, oramai adottata come inno della Città, cantata dai nostri emigrati oltreoceano, alla cui popolare melodia sono unite commoventi parole di lode al nostro paesaggio. BALDUZZI è un cultore delle nostre tradizioni, che ama S. Salvo perché la ricorda quant'era un paesello del misero Sud e sa bene quanti e quali sacrifici hanno fatto quelli come lui, quelli delle sua generazione, che sono rimasti qui o che sono addirittura emigrati all'estero, per farci avere il benessere che noi spesso neanche ci chiediamo perché ce l'abbiamo. · Si commuove facilmente, questo gentiluomo d'altri tempi, al solo sentire nominare S. Salvo e gl'illustri concittadini; · è facile che ti fermi per strada, come è accaduto a me personalmente, per chiederti di impegnarti, affinché non si perda l'occasione di avere l'ospedale a due passi; · lo si vede alla partita dal S. Salvo tifare come un ragazzino; · lo si legge su il Tempo, come corrispondente sportivo, lodare le gesta dei nostri calciatori; · lo si ascolta toccato al cuore, mentre in una conferenza loda l'autore e i ragazzi del teatro sperimentale; · lo si ammira mentre con l'entusiasmo del giovanotto dirige un'altra sua creatura: il coro 50 e più; · lo si segue quando suona il mandolino per le vie cittadine accompagnando i suoi amici che cantano lu Sant'Andonie. E' dunque la memoria storica vivente di questa Città, che lui e suoi coetanei, insieme all'on. Artese, ha contribuito a trasformare. La sua azione professionale, culturale, musicale e quindi sociale, fa senz'altro parte della Storia della nostra S. Salvo.

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