Tagli alla sanità, il diritto alla salute negato ai residenti nei centri montani

Il sindaco Lapenna:

Francesco Bottone
24/04/2010
Attualità
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ALTO VASTESE - Tagli ai piccoli ospedali, il problema è il medesimo, in Molise e anche nel confinante Abruzzo. Proprio nei giorni scorsi alcuni sindaci abruzzesi, tra i quali il primo cittadino di Vasto, Luciano Lapenna, hanno preso parte ad un incontro, carico di tensione, con il sub commissario della sanità in Abruzzo, Baraldi, e il manager della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, Zavattaro. Al centro del confronto il ridimensionamento dell'ospedale di Casoli, nel Chietino, che rischia di trasformarsi in una Rsa, una residenza per anziani, proprio come il 'Caracciolo' di Agnone (Is). Carte alla mano, la Baraldi, ha ricordato i guai della sanità regionale e gli obblighi del rientro dal pesante deficit. Molte, dunque, le analogie con la situazione del Molise, dove è a rischio l'ospedale di Agnone, cioè il presidio medico di riferimento per i residenti nei centri dell'Alto Vastese. "Sappiamo qual è la situazione - ha detto il presidente del comitato dei sindaci, Luciano Lapenna, primo cittadino di Vasto - ma non si possono scaricare i problemi su questa parte d'Abruzzo". Il sindaco Lapenna ha poi ricordato al manager della Asl e al sub commissario che i servizi di emodinamica, ad esempio, "quasi tutti concentrati nell'area Chieti-Pescara, vanno concepiti e realizzati anche nel sud della regione, a Vasto, perché una crisi cardiaca nei centri montani del comprensorio, a Schiavi di Abruzzo e Castiglione Messer Marino, può essere letale". Già, ecco il punto, una crisi cardiaca in uno qualsiasi dei centri dell'entroterra Vastese può davvero essere letale con l'ospedale di Vasto a più di cinquanta chilometri di distanza. Malore, ad esempio crisi cardiaca: chiamata al 118, un'ora di attesa per l'arrivo dell'ambulanza e un'ora di viaggio di ritorno per raggiungere l'ospedale. Risultato: paziente sicuramente morto. Il presidio ospedaliero di Agnone invece, raggiungibile in venti minuti appena, può salvare vite umane, come è già successo tante volte. Si comprende bene, allora, alla luce del discorso del sindaco Lapenna, l'importanza davvero vitale del 'Caracciolo' per le popolazioni dell'Alto Vastese. Se però venisse pesantemente ridimensionato, declassato al rango di Rsa, magari senza pronto soccorso, saremmo punto e a capo. Proprio per questi motivi dai sindaci di zona, dall'Alto Vastese, ci si sarebbe aspettata una presa di posizione dura e decisa dopo i tagli annunciati dalla sub commissario alla sanità del Molise, Mastrobuono, al di là della parata in fascia tricolore lungo le strade di Agnone per il favore dei fotografi e delle telecamere. Anche perché quegli stessi sindaci, Piluso e Mastrangelo in testa, presidente e vice della Comunità montana, hanno firmato, senza alcuna costrizione, una lettera nella quale annunciavano le proprie dimissioni in caso di tagli al 'Caracciolo'. "Hic Rhodus, hic salta", insegnava Esopo, una lezione che è ancora valida oggi e cioè: dimostrino ora, quegli amministratori, coerenza con le proprie dichiarazioni altisonanti e propagandistiche.

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