Sanzioni amministrative ai cacciatori, il Pd propone una sanatoria

Lo suggerisce il capogruppo in Consiglio provinciale, Camillo D'Amico

Francesco Bottone
27/04/2010
Attualità
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SANZIONI amministrative ai cacciatori, il gruppo del Pd in Provincia presenta una proposta di sanatoria al presidente Di Giuseppantonio e al consigliere delegato alla caccia, Staniscia. "Gentilissimi Presidente della Provincia e consigliere delegato, nell'anno 2008 il servizio Caccia e Pesca comminò delle sanzioni ai cacciatori che non pagarono ed esibirono ricevuta di versamento la tassa annuale d'iscrizione all'Ambito Territoriale di Caccia entro il 15 Marzo. La vigente L.R. 28 Gennaio 2004 n. 10 all'articolo 28 comma 4 precisa che detta data è perentoria unitamente all'obbligo della riconsegna del tesserino venatorio riferita alla precedente stagione venatoria. Per la prima volta, nel 2008, la dirigenza del settore Caccia e Pesca ritenne che, oltre le sanzioni previste dalla L.R. 10/2004, si applicassero, ingiustificatamente, anche quelle relative alla lettera 'R' a danno dei cacciatori". "Su mia iniziativa - spiega il capogruppo del Pd, Camillo D'Amico - il consiglio provinciale adottò una deliberazione, la numero 67, ove si dava mandato alla presidenza di: munirsi di un parere legale sulla congruità dell'azione sanzionatoria prodotta dal servizio Caccia e Pesca della provincia; di formulare uno specifico quesito interpretativo alla regione Abruzzo. Voglio sottolineare l'irritualità della cosa perché non accaduta negli anni precedenti, la provincia di Chieti infatti risultò essere l'unica nell'intero Abruzzo ad applicare il regime sanzionatorio in maniera restrittiva e punitiva verso quanti, in assoluta buona fede, pur avendo pagato entro i termini per ragioni più disparate non riuscirono a produrre la ricevuta del versamento e restituire il tesserino venatorio entro il 15 Marzo. Da informazioni assunte parrebbe elevato il numero di cacciatori interessati, circa 1800, dei quali ben pochi hanno pagato e tanti sono in attesa degli esiti dei ricorsi avanzati. Chiediamo, dunque, - aggiunge D'Amico in chiusura - un riesame di tutta la vicenda nel merito della quale, oltre la verifica dei punti su richiamati, opportuno sarebbe verificare la possibilità di una sanatoria che chiuda questa vicenda che ancora tantissimi dissapori e malumori genera nel mondo venatorio".

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