La Laterlite di Lentella chiede l'ampliamento della cava di argilla

Antonio Ottaviano chiede precisazioni a riguardo

Antonino Dolce
14/05/2010
Attualità
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La Laterlite S.p.A. in data 24 marzo 2010 ha chiesto la Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) alla Regione per allargare la propria cava di argilla. L'attuale estensione è di 109.614 metri quadri, a queste se ne aggiungerà un'altra, in caso di parere positivo da parte della Regione, di 103.034 metri quadri (vi sarà una sovrapposizione delle due aree di 20.767 mq). Il volume di terreno movimentato sarà complessivamente di circa 1.643.223 metri cubi, dei quali circa 1.540.000 sarà utilizzabile per la produzione di argilla espansa. L'ampliamento è reso necessario dalla riduzione della capacità mineraria della precedente cava autorizzata, a causa di vari dissesti idrogeologici; la nuova estensione dovrebbe, quindi, soddisfare il fabbisogno dello stabilimento che si aggira intorno ai 155.000 metri cubi annui. Nello studio d'impatto ambientale si può leggere che si partirà dall'alto e che l'area interessata sarà suddivisa in cinque lotti, ognuno dei quali della durata di due anni. Il progetto prevede anche il recupero ambientale dei lotti, una volta esaurita la capacità estrattiva, che "tenderà a ripristinare condizioni simili o migliori a quelle preesistenti l'attività estrattiva e, comunque, in linea con la produttività e la configurazione vegetazionale e ambientale dei luoghi". Tra i diversi interventi previsti: la posa di uno strato di terreno vegetale dello spessore minimo di 20 cm (derivante dalla rimozione del terreno agricolo superficiale e precedentemente accantonato in loco), la concimazione mediante materiale stallatico e la semina con autoidroseminatrice per le scarpate denudate. Riguardo tale progetto, l'ex consigliere Antonio Ottaviano di Fresagrandinaria ha presentato la richiesta di acquisizione di informazioni a Regione, Provincia, Autorità di bacino dei fiumi Trigno, Biferno e Fortore e ARTA oltre a un'interrogazione (rilanciata anche dai Verdi) all'assessore all'ambiente della Provincia, Eugenio Caporrella. L'obiettivo di tali quesiti è capire se dietro la richiesta di ampliamento ci sia una reale esigenza dello stabilimento riguardo la produzione di argilla espansa o una camuffata motivazione per incrementare l'incenerimento di rifiuti.

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