E' iniziata, in questi giorni che precedono le festività natalizie, una vera e propria operazione di disboscamento di notevoli dimensioni, ovviamente non autorizzata. Stiamo parlando dell'abbattimento arbitrario e dunque illegale di abeti, ginepri e pini che andranno a finire nelle case e sulle piazze dei vari paesi per essere addobbati con luci e palline colorate, trasformati nei classici ''alberi di Natale''. Certo le tradizioni vanno conservate, anche se a ben vedere quella dell'albero è un'usanza che poco appartiene alla cultura italiana, cristiana e latina in generale, recepita, in periodo di massificazione culturale, dalle popolazioni nordiche, del Nord Europa o d'oltre Oceano. Il rispetto delle tradizioni comunque andrebbe conciliato con la tutela della natura e del patrimonio boschivo del territorio. Ogni Natale centinaia, migliaia di alberi, alcuni di specie addirittura protette, cadono sotto i colpi dell'ascia in ossequio alla tradizione pagana dell' ''albero di Natale'', e se questo comportamento è deplorevole e censurabile se praticato da semplici cittadini, lo è ancor di più se perpetrato dalle amministrazioni pubbliche. Non c'è piazza di paese nella quale non venga innalzato e addobbato un abete. Quanti di quegli alberi provengono da vivai? Pochissimi, per non dire nessuno. La quasi totalità proviene invece dai boschi, dalle montagne del territorio, prelevati illegalmente. Le competenti autorità che tutelano il patrimonio boschivo hanno autorizzato questo prelievo di alberi? Perché non si sanzionano a norma di legge i contravventori? E' impensabile controllare tutte le case dei privati cittadini, ma sulle piazze dei paesi ci sono le prove tangibili del misfatto, degli abbattimenti abusivi. Nessuno interviene, nessuno si oppone a questo sistematico e abusivo disboscamento di consistenti proporzioni. Un consiglio, in chiusura: facciamo il presepe che è più tradizionale e meno dannoso per l'ambiente. Se poi si vuole proprio l'albero di Natale, beh ci sono i vivai, così dopo le feste si possono addirittura ripiantare in natura e fare un'opera meritoria di rimboschimento.