Lettere minatorie a Castelguidone, il sindaco ignora l'accaduto

Cicchillitti dichiara di non essere a conoscenza dei fatti e se la prende con la stampa locale

Francesco Bottone
17/07/2010
Attualità
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CASTELGUIDONE - Lettere anonime contenenti minacce ed ingiurie, il sindaco di Castelguidone non ne sa nulla e invece di attivare i propri canali informativi e prendere eventuali posizioni in merito chiede addirittura chiarimenti alla stampa locale, muovendole subdole accuse. Nei giorni scorsi, su queste colonne, abbiamo dato conto dell'ennesimo episodio inquietante registrato nel piccolo centro montano del Vastese. Poco meno di una decina di lettere, contenenti frasi ingiuriose, storie di presunte 'tresche' sessuali e più o meno velate minacce, sono state recapitate, a mezzo posta ordinaria, ad alcuni consiglieri comunali di minoranza, ex amministratori e a semplici cittadini. Il Purificatore, così si firma l'anonimo estensore delle missive, ha evidentemente inteso seminare zizzania in alcune famiglie. Una sorta di 'stategia della tensione', che sicuramente non giova al clima già surriscaldato di Castelguidone. Nonostante la questione sia ormai di dominio pubblico, se ne parla da giorni nelle piazze, nei locali e nel bar del paese, il primo cittadino, per sua stessa ammissione, continua ad ignorare l'accaduto. Non solo. Il sindaco mostra risentimento nei confronti della stampa locale. Il motivo? Semplice: a distanza di alcuni giorni dall'arrivo delle lettere Cicchillitti non ha avuto la sensibilità istituzionale e politica di condannare il modo di fare del sedicente Purificatore. La stampa, esercitando il leggitimo diritto di critica, lo ha scritto, presumendo che una notizia di dominio pubblico non potesse essere sfuggita alla più alta carica politica del paese, ma ciò ha infastidito il sindaco. Quello che segue è il testo della lettara (protocollo n. 772 del 14 luglio,ndr) che il primo cittadino ha indirizzato al sottoscritto giornalista e, per conoscenza, al Prefetto Greco e al maresciallo Litterio, comandante della stazione Carabinieri di Schiavi di Abruzzo (in basso la scansione del documento, ndr). "Solo venerdì 9/7/2010, nella tarda serata, avvertito dal consigliere Johanna Sacchini che aveva visto su internet, sono venuto a conoscenza del suo articolo relativo all'oggetto. Non posso non nascondere lo stupore e lo sdegno per essere stato chiamato in causa per un problema del quale non ero a conoscenza. La mattina seguente, sabato 10 luglio, ho chiamato il maresciallo dei Carabinieri di Schiavi per informarmi sull'esistenza di eventuali querele o denunce su quanto ha riportato sull'articolo che allego in copia. Il maresciallo mi ha dichiarato che, a quella data, non aveva ricevuto alcuna denuncia o querela e non era a conoscenza del contenuto delle lettere alle quali ha fatto espliciti riferimenti. Mi sorge il sospetto che le notizie sono state pubblicate con il fine di screditarmi e di accusarmi su episodi dei quali non sono a conoscenza né io, né tantomeno i consiglieri di maggioranza. Questo sistema lo ha ripetuto ogni qualvolta ha pubblicato articoli su Castelguidone ed ha fatto riferimento a questa amministrazione, senza averla preventivamente sentita. Al fine di poter esaminare gli episodi citati nell'articolo, chiedo alle autorità che leggono per conoscenza di promuovere ogni iniziativa possibile per essere messo a conoscenza dei fatti ai quali fa riferimento il giornalista Bottone per poter adottare, di conseguenza, eventuali provvedimenti di mia competenza. Chiedo formalmente al giornalista di sapere per quale ragione avrei dovuto conoscere, io o la mia maggioranza, quegli episodi a cui fa riferimento e, sempre secondo lui, quali iniziative avrei dovuto prendere prima di conscere i fatti. Proprio per questa ragione le chiedo di essere messo al corrente dei documenti in suo possesso e di sapere come ne è venuto a conoscenza per poter capire meglio quello che sta accadendo. Fiducioso in un sollecito riscontro, ringrazio e porgo i più distinti ossequi". Firmato il sindaco Mario Cicchillitti. Per quanto riguarda le questioni di nostra competenza, cioè le domande che il primo cittadino ci ha rivolto direttamente, ecco le risposte, scontate, ma che pare debbano essere ribadire a beneficio di tutti. Perché Cicchillitti e la sua maggioranza avrebbero dovuto sapere dell'arrivo delle lettere? Semplicemente perché era ed è voce di popolo. In paese se ne parla da giorni, ma evidentemente il sindaco e i suoi fedelissimi non si sono imbattuti nella notizia, apprendendola solo a mezzo stampa. Inoltre, come è ovvio in base alla più elementare logica, non si è chiesto all'amministrazione di prendere iniziative "prima di conoscere i fatti", bensì dopo averne avuto contezza. Né il sindaco, né i consiglieri hanno condannato il grave episodio, ma ora si apprende che ciò è stato dovuto alla semplice non conoscenza dei fatti.

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