La "casta" ha fame di poltrone e partorisce l'Unione dei Comuni

Francesco Bottone
25/10/2010
Attualità
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FRESAGRANDINARIA - «Elettori traditi. A Fresagrandinaria maggioranza e minoranza sono la stessa cosa». E’ l’accusa che arriva dall’ex consigliere comunale Antonio Ottaviano, che entra a gamba tesa nel dibattito politico locale. «L’ulteriore dimostrazione si è avuta in occasione dell’ultimo consiglio comunale: la minoranza ha votato a favore dell’adesione all’Unione dei Comuni Trigno-Sinello-Treste, che tra l’altro esclude la rappresentanza della minoranza stessa nel nuovo organismo», tuona Ottaviano, secondo il quale ci sarebbero state diverse ragioni per votare contro. «Innanzitutto non si spiega la ratio dell’aggregazione di Comuni così eterogenei e lontani morfologicamente, come Cupello, Monteodorisio, Lentella, Fresagrandinaria, Dogliola, Tufillo, Palmoli, Liscia e San Giovanni Lipioni. Altro aspetto criticabile è il mancato coinvolgimento delle popolazioni. Sarebbe stato opportuno prospettare ai cittadini quali funzioni si intendono conferire alla costituenda unione, i costi e i relativi benefici, al fine di rendere il progetto trasparente. - continua l’esponente politico - La legge n. 122 del 2010, ignorata dagli amministratori di tutti e nove i comuni, stabilisce quali siano le funzioni che comuni con popolazione fino a 5mila abitanti sono obbligati a svolgere in forma associata. La medesima legge stabilisce che sia la Regione ad individuare la dimensione territoriale ottimale e omogenea. Considerato che la Regione non ha ancora provveduto in merito, si chiede: perché tanta fretta? Perché non aspettare le determinazioni regionali? Evidentemente l’obiettivo è un altro, non c’è un vero progetto per il territorio, ma solo la volontà di ricostruire un centro di potere che possa sostituire la Comunità montana Medio Vastese di recente soppressa. Altro aspetto grave, ma soprattutto illegittimo, è che lo statuto della costituenda unione non prevede rappresentanti della minoranza, contrariamente a quanto stabilito dall’art. 32, comma 3, del Tuel». Secondo Ottaviano, in pratica, i politici di zona stanno accelerando i tempi solo per ricollocare le terga, in seno all’Unione dei Comuni, su quelle poltrone che il taglio della Comunità montana ha fatto sparire. Un escamotage della piccola casta locale per ricreare quelle rendite di potere che si credevano definitivamente e finalmente eradicate. «Non dimentichiamo, - aggiunge Ottaviano - che tre sindaci di altrettanti comuni della costituenda unione sono indagati per reati gravi nell’ambito dell’inchiesta autovelox condotta dalla Procura di Vasto. Intanto le minoranze di Cupello, Palmoli e Monteodorisio si stanno battendo per portare avanti un progetto serio e condiviso con la popolazione».

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