Fresagrandinaria, l'opposizione spinge sulla depurazione delle acque

Pagamento del canone per un servizio che non c'è, tirata in ballo la Sasi

A cura della redazione
26/10/2010
Attualità
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A tenere banco a Fresagrandinaria torna l'annoso problema della depurazione delle acque. Un servizio spesso assente nei comuni del medio-vastese, ma per il quale i cittadini pagano regolarmente la relativa tassa. A protestare contro una situazione che pare non sbloccarsi mai è l'opposizione fresana che, in Consiglio Comunale, richiama l'attenzione sulla SASI (che dovrebbe prendere in gestione il servizio). «Non solo non si parla di rimborso, ma si continua a chiedere di pagare per un servizio inesistente. Stanno arrivando le bollette dell’acqua e puntualmente ritroviamo il canone di depurazione, nonostante in seguito alla sentenza della Corte costituzionale sia stato approvato un decreto dal ministero dell’Ambiente che stabilisce il rimborso del balzello agli utenti dei comuni dove il servizio non è attivo. Il commissario straordinario dell’Ato ha diramato una informativa che prevede che “ai soggetti gestori non è consentito applicare in fatturazione la tariffa di depurazione agli utenti che ricadono nell’ambito di applicazione della sentenza C.C. 335/2008 nonché del D.M. del 30/09/09, trattandosi altrimenti di prelievo illegittimo”». Così Anna Dragonetti, capogruppo dell'opposizione, illustra come stanno le cose. «La Sasi continua ad applicare il canone di depurazione anche a chi ha fatto richiesta di rimborso ed ha un contenzioso in atto per la restituzione delle somme", conclude lo stesso capogruppo. L'affair "depuratori" riguarda gran parte dei paesi collinari. A Lentella, la situazione si è sbloccata nel febbraio scorso dopo più di un anno di lungaggini burocratiche dall'ultimazione del depuratore. A Furci, come per Fresagrandinaria, si continua a pagare il canone per una depurazione che non avviene e pare che diverse famiglie abbiano iniziato a non versare le somme dovute.

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