Dissesto viabilità, scaricabarile tra Pd e Pdl in Provincia

Francesco Bottone
04/11/2010
Attualità
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Viabilità nell’entroterra: mentre il Pd e il Pdl in Provincia giocano a scaricabarile, rimpallandosi le responsabilità del dissesto che si registra nell’entroterra del Vastese, a rimetterci sono sempre e solo i cittadini, in particolare i residenti nei comuni montani. Nei giorni scorsi il capogruppo del Pd, Camillo D’Amico, ha denunciato l’abbandono in cui versano le maggiori arterie stradali del comprensorio interno. L’esponente politico si è anche appigliato, strumentalmente, ad alcune dichiarazioni del vescovo monsignor Bruno Forte. A stretto giro arriva la replica della maggioranza che amministra la Provincia. «Il Pd rivolga a sé stesso il dito accusatorio che oggi punta contro la giunta guidata dal presidente Enrico Di Giuseppantonio», così i consiglieri provinciali del Vastese, Etelwardo Sigismondi e Tonino Marcello (Pdl), Antonio D’Ugo (Udc) ed Angelo Argentieri (Costituente di Centro). «Il Pd – spiegano gli esponenti della maggioranza – è stato il principale sostenitore di una giunta, quella guidata da Coletti, che si è distinta in sperperi ed opere inutili e mal fatte, sottraendo risorse essenziali ai lavori prioritari, come quelli per le strade di tutta la Provincia, e non solo del Vastese. In cinque anni cosa ha fatto il Pd per migliorare le condizioni di viabilità del comprensorio Vastese? Cosa dovremmo fare noi adesso con un passivo certificato dal conto consuntivo, e con oltre 150 milioni già impegnati in mutui? Tra i primi atti della nostra amministrazione c’è stato un sopralluogo per fotografare la situazione della viabilità del Vastese: ci siamo resi conto che lo stato disastroso delle strade è frutto di anni di abbandono e di incuria, di cui la responsabilità amministrativa e politica è in capo alla passata amministrazione provinciale ed in particolar modo proprio di quei consiglieri del territorio che ora si ergono a paladini dello stesso». E qui sono chiamati in causa direttamente Camillo D’Amico e Antonio Tamburrino, oltre ai colleghi dell’Alto Vastese, Nicola Petta ed Emilio Di Lizia. «Condividiamo le preoccupazioni espresse da monsignor Forte, - continuano gli esponenti del Pdl - poiché siamo consapevoli che la viabilità rappresenta uno snodo strategico per evitare lo spopolamento delle zone interne ed è per questo che stiamo cercando di attivare l’intervento di enti sovraordinati al fine di trovare risorse economiche per intervenire. Intanto, per il Vastese, abbiamo recuperato la grave frana di Celenza sul Trigno ed operato sulla viabilità di Guilmi e Gissi; abbiamo già pronti i lavori sulla provinciale Schiavi di Abruzzo-Templi Italici e sono stati stanziati 500mila euro, pronti per essere utilizzati, per il rifacimento dei piani viari della fondovalle Sinello; altrettanti fondi per la Carpineto-Gissi e la fondovalle Treste, dove è in fase avanzata di progetto il V lotto». E non si è fatta attendere, ovviamente, la controreplica del Pd, per bocca del capogruppo D’Amico. «In Provincia, per ogni guaio, ritardo, contestazione, la colpa è di Tommaso Coletti e del centrosinistra. La gente non ne può più di questo innato vittimismo perché la pazienza è quasi fuori tempo massimo». E su questo D’Amico ha ragione da vendere. I residenti nei centri montani sono stanchi dell’abbandono in cui versano le arterie stradali di competenza provinciale. Ogni giorno centinaia di pendolari, dagli studenti ai lavoratori, rischiano letteralmente la vita su strade al limite della percorrenza con normali autovetture, più adatte all’andatura di un asino che a quella degli autobus. Il Pd dice che è colpa del Pdl, il centrodestra scarica la responsabilità sulla sinistra, resta il fatto che le strade sono uno schifo, con tutto ciò che ne consegue in termini di pericolosità. E ora che si avvicina l’inverno i disagi e le problematiche saranno ancora maggiori. Gli amministratori provinciali continuano a giocare a scaricabarile; i sindaci a far finta che tutto vada per il meglio; i cittadini a incazzarsi.

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