LE COLPE DI MARCHESE E LE DIIFICOLTA’ DEL PORTICCIOLO TURISTICO

Il Capogruppo PDL di San Salvo, Eugenio Spadano, interviene sulla questione del porto turistico

riceviamo e pubblichiamo
13/11/2010
Attualità
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E’ nato male e cresce malissimo. Questo è il porticciolo turistico di San Salvo. Al di là dei proclami di Marchese, quel porto, che porto non è mai stato, e che fino ad ora non ha portato vantaggi economici a San Salvo, né, ovviamente, turistici, in quanto in quello specchio di acqua, tra l’altro quasi nascosto alla vista delle persone da una grata, mentre dovrebbe essere un biglietto da visita, oggi si trova in gravissime difficoltà finanziarie, a distanza di poco più di 2 anni dalla sua inaugurazione. Perché? L’operazione compiuta a suo tempo per la realizzazione di una darsena aveva coinvolto il comune di San Salvo, che aveva ceduto il terreno di sua proprietà, acquisendo il 51% delle quote, e un gruppo di soci privati che aveva acquisito il 49%, quale socio di minoranza. Nasceva così la società “ Le Marinelle “. La suddetta società, attraverso la vendita in concessione dei posti barca, finanziava la costruzione del porto, cedendone al comune di San Salvo un numero di 18, su 160 in totale, e attivando con la Banca del Credito Cooperativo di San Salvo un conto corrente, con un fido bancario. Nel giro di due anni il fido veniva utilizzato per circa 1 milione di euro!, e a quel punto l’opposizione di centro – destra di San Salvo ( maggio 2010 ), portava in Consiglio Comunale l’argomento invitando Marchese, quale socio di maggioranza, a prestare attenzione a quella esposizione bancaria e consolidarla, allo scopo di evitare rischi da parte della banca. Il sindaco affermò, come al solito ( come per il CIVETA ), che non c’erano pericoli e la questione rimase in quei termini, con grande contrarietà dell’opposizione e con la perplessità di una componente della maggioranza. Quella di Di Toro. Attualmente la società “ Le Marinelle “, oltre a 1 milione e 300 mila euro di esposizione, ha firmato cambiali ( ! ) per 600 mila euro, sfiorando i 2 milioni di euro, tra esposizione bancaria e cambiali. Il centro – destra di San Salvo, preoccupato da questa situazione nella quale si è cacciato Marchese, ha convocato un consiglio comunale, chiedendo che cosa intende fare il sindaco e l’azzeramento del Consiglio di Amministrazione, che fuorviato da Marchese ha collezionato questo record di debiti dal quale non sa come venir fuori. Quale sarà la soluzione? E’ come mai un C.dA. arriva ad una esposizione bancaria così consistente, e inoltre firma cambiali che adesso mettono in ulteriore difficoltà la società del porto? Qualcuno dice che starebbe per sopraggiungere il “salvatore “, che svalutando il valore del porto, acquisirebbe il tutto, rilevando i debiti, e, naturalmente, il porto. Chi sarà questo qualcuno? Staremo a vedere, ma non solo a vedere. Questa storia, così come altre storie che accadono nel comune di San Salvo sono diventate troppo strane per essere casuali. San Salvo, 11 novembre 2010 Eugenio SPADANO capogruppo PDL San Salvo

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