Alunno disabile senza servizio scuolabus, il sindaco nega anche l'evidenza

Cicchillitti invece di risolvere il problema preferisce polemizzare

Francesco Bottone
15/11/2010
Attualità
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CASTELGUIDONE - «Non posso accettare, per un fatto etico, l’accusa di strumentalizzare per finalità politiche una condizione personale». E’ il consigliere comunale di Castelguidone, Elvio Di Paolo, costretto a chiarire la sua posizione in merito al caso del bambino disabile al quale viene negato, da mesi, il servizio di trasporto con lo scuolabus. Nei giorni scorsi, dopo la pubblicazione della notizia in anteprima su queste colonne, il sindaco Cicchillitti, sul quotidiano abruzzese Il Tempo (del 12 novembre, pagina 28, ndr), ha replicato stizzito: «Sono menzogne, cariche di vergogna per chi le propone». La menzogna, in italiano, è una «affermazione o dichiarazione consapevolmente e volontariamente contraria alla verità e al proprio pensiero». Così recita il dizionario, basterebbe sfogliarlo ogni tanto. I fatti, non le opinioni di chi firma, sono questi: a diverse settimane dall’inizio delle lezioni il Comune non ha ancora assicurato al bambino disabile un servizio di trasporto per raggiungere la scuola e tornare a casa. La mamma del piccolo sta ancora provvedendo con la propria autovettura. Un diritto negato, rispetto al quale c’è poco da argomentare. Quale sarebbe, di grazia, la menzogna? Delle due l’una, o il sindaco non conosce il significato della parola «menzogna», oppure tenta, sulla stampa, di negare l’evidenza, i fatti oggettivi e riscontrabili da chiunque. In tal caso sarebbe proprio lui ad usare la menzogna. In aggiunta, il primo cittadino prosegue, sempre su Il Tempo: «E’ inaccettabile strumentalizzare in questo modo una condizione di disabilità». Ed è proprio quest’ultima frase a suscitare la reazione, pacata, ma decisa, del consigliere di minoranza, Elvio Di Paolo. Quest’ultimo, infatti, non è stato, come probabilmente crede il sindaco, il “promotore” dell’articolo. Essendo stato interpellato da Il Nuovo Molise per il suo ruolo in seno all’assise civica Di Paolo ha detto: «Non conosco con esattezza i termini del problema, tuttavia il diritto a frequentare la scuola deve essere garantito a tutti, altrimenti si opera una discriminazione, intesa come disparità di trattamento». Un pensiero che è davvero difficile non condividere. «Pertanto, - continua Elvio Di Paolo - respingo al mittente le accuse del sindaco, in quanto mai mi permetterei di strumentalizzare una condizione personale per banali e generiche finalità politiche. E lui forse questo dovrebbe saperlo». Intanto domani, lunedì, la mamma del piccolo dovrà accompagnare suo figlio a scuola. Cicchillitti, invece di risolvere il problema, preferisce polemizzare.

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