Opposizione critica sulla scelta di abbandonare l'aula consigliare da parte della maggioranza

Per il centrodestra il Sindaco Marchese dovrebbe dimettersi

Eugenio Spadano, capogruppo PDL San Salvo
22/06/2011
Attualità
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Udite udite, forse non si era verificato mai da nessuna parte al mondo, ma a San Salvo nella seduta del Consiglio Comunale del 21 giugno, il sindaco Marchese e quello che resta della sua maggioranza di centro – sinistra, a 9 giorni dal limite massimo per approvare il bilancio di previsione 2011, hanno chiesto di rinviare l’approvazione per “ rifletterci ancora per qualche giorno “. Allorquando l’opposizione di centro – destra si è detta contraria alla proposta, in quanto riteneva irresponsabile non approvare un bilancio che doveva esserlo 6 mesi fa, il sindaco Marchese e gli altri componenti hanno abbandonata l’aula, pur avendo i numeri per poterlo fare. Cosa dire di più di quello che abbiamo sostenuto ormai da diversi anni? La irresponsabilità, mista alla paura di perdere la carica, unita alle squallide lotte intestine al centro – sinistra e condita dalla incapacità di capire che le esigenze della collettività sono prioritarie, rispetto alle spartizioni che, oramai da alcuni anni Marchese e compagni giocano alle spalle dei cittadini, hanno portato a questa assurda e incredibile ulteriore pagina nera nella già disastrata Amministrazione Comunale di San Salvo. Non si riesce a capire il motivo per il quale Marchese si ostina a non prendere atto che la sua giunta è finita già da diverso tempo, in conseguenza della sua scarsa capacità di gestire gli eventi, e delle vendette che si consumano all’interno del suo partito sansalvese. Senza volere mettere indubbio le sue qualità morali, è però da biasimare il suo scarso rispetto del senso civico e degli interessi di San Salvo verso i quali Marchese dice sempre di tendere, ma, evidentemente terrorizzato dalla paura di perdere la “ cadrega “, non riesce a compiere il gesto più logico e lineare che dovrebbe compiere una persona che non vuole cedere ai ricatti: dimettersi. Vediamo se c’è mai un limite al peggio. Continuiamo ad osservare dove può arrivare la irresponsabilità di un amministratore che ormai è disorientato, prigioniero e indebolito dai suoi stessi errori e dai suoi stessi “ amici “, mentre la città è non governata ormai da tempo immemore e paga le conseguenze nefaste di questo atteggiamento.

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