CELENZA SUL TRIGNO - Solo la mediazione di un ufficiale dei Carabinieri, il capitano Giuseppe Loschiavo, ha impedito che la situazione degenerasse ieri mattina a Celenza sul Trigno. Animi accesi e momenti di tensione quando il segretario comunale, in nome e per conto dell'amministrazione, si è recato presso la sede della scuola paritaria per l'infanza per rendere esecutiva l'ordinanza di sfratto firmata dal sindaco Venosini.Una delle religiose ha anche accusato un malore ed ha dovuto far ricorso alle cure di un medico presente in paese. Il capitano Loschiavo, intervenuto direttamente da Vasto, ha dovuto usare tutta la sua pazienza e le sue doti diplomatiche per mantenere la calma evitanto che gli animi delle due fazioni si scaldassero oltre la misura. In un primo momento i responsabili dell'asilo si sono rifiutati di consegnare le chiavi dell'immobile. A quel punto il sindaco ha deciso di utilizzare la forza pubblica, forzando le serrature. Per fortuna, prima di procedere, Venosini ha atteso l'arrivo in paese del capitano Loschiavo. Provvidenziale, è proprio il caso di dirlo, l'intervento dell'ufficiale dell'Arma. Quarantotto ore di proroga, questo il risultato strappato al sindaco Venosini: le suore dell'asilo avranno ancora qualche giorno, poi dovranno lasciare lo stabile di proprietà del Comune. L'avvocato Tiziana Magnacca, legale che difende la scuola nello scontro con l'amministrazione, e presente ieri a Celenza, annuncia una nuova battaglia in sede di Tar. "Si tratta di uno sfratto esecutivo in palese violazione ed elusione di un'ordinanza del Tar Abruzzo. - ha dichiarato decisa l'avvocato Magnacca - Il sindaco si sta basando su una lettera del preside Delle Donne, firmata in data 3 agosto, con la quale il dirigente sembra aver autorizzato l'attivazione di una scuola statale. Ad oggi, invece, non c'è alcuna autorizzazione della scuola statale, tanto è vero che Liberatore, il funzionario dell'ufficio scolastico provinciale, in data 5 agosto ci ha ha parlato di una scuola statale solo in via provvisoria e previsionale. Quello che sta facendo il sindaco Venosini è una evidente forzatura, una furbata in piena regola e ne risponderà in tutte le sedi, penali, civili e amministrative". Grida allo scandalo Novella Amicarelli, esponente tra le più agguerrite del comitato nato in difesa dell'asilo delle suore. "I nostri legali hanno depositato una denuncia per abuso d'ufficio contro il sindaco Venosini. - ha annunciato Amicarelli - In un primo momento Venosini ha detto che comunque avrebbe permesso alle suore di restare negli alloggi, ora invece vuole cacciarle completamente. Si è assunto una grande responsabilità, portando all'esasperazione degli animi. Per fortuna è intervenuto il capitano dei Carabinieri che ha strappato al sindaco una proroga. Una cosa è certa: non ci arrendiamo. Andremo avanti in tutte le sedi".