È sconsolante che il dare voce ad un sentimento di mortificazione che tutti i presenti, in particolare bambini e maestre, hanno provato alla conclusione della Marcia della Pace del 4 ottobre scorso, sia preso, da parte dell’Ufficio delle Politiche Sociali del Comune di San Salvo, come la volontà di fare polemiche politiche e rivendicazioni. È polemica politica vedere trasformarsi il sorriso e l’entusiasmo di bambini in smorfie di sconcerto e di delusione dopo che hanno partecipato ad una così bella manifestazione e hanno atteso sino alla fine il loro turno per esibirsi? È rivendicazione l’aver subito l’umiliazione di esibirsi ugualmente solo per i propri genitori? Delle semplici scuse, con l’impegno per il prossimo anno di far esibire fra i primi i bambini della scuola “Marinelle” sarebbe bastato a “consolare” tutti, infondendo maggior entusiasmo per la partecipazione alla prossima marcia. Si, perché noi tutti, genitori, maestre, bambine e bambini della Marina, crediamo alla Pace e ci aspettiamo che l’anno venturo la manifestazione sia ancora più partecipata e bella, anche per il nostro piccolo contributo. A scanso di equivoci, il sottoscritto chiude qui lo scambio dialettico, ricordando che prima di cercare chissà dove le motivazioni per cui un cittadino dice la sua, basterebbe pensare che ognuno di noi ha una sua coscienza e che dentro di essa ci sono tutte le motivazioni del suo agire e parlare.