Golden Lady in dismissione: lavoratori e sindacati chiamano la politica all'impegno

Domani mattina il presidio davanti alla sede dello stabilimento della Val Sinello

Michele Tana
16/12/2011
Attualità
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Il grido di dolore per la fabbrica in chiusura e per l'incertezza del futuro verrà nuovamente 'alimentato' domani mattina, sabato 17 dicembre. E' per mantenere accesi i riflettori su una vertenza lunga e spinosa e, nel contempo, per lanciare un nuovo appello e sollecitazioni alle istituzioni così da verificare possibili benefici annunciati ma mai realizzati per la zona della Val Sinello che si terrà un presidio di lavoratori e sindacati dinanzi la sede del sito Golden Lady della Val Sinello. Le organizzazioni sindacali territoriali Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uilta-Uil e la Rsu di stabilimento, unitamente agli stessi lavoratori coinvolti, hanno invitato presidenti di Regione e Provincia, Gianni Chiodi ed Enrico Di Giuseppantonio, il sindaco di Gissi Nicola Marisi ed altri amministratori del territorio a prendere parte al presidio programmato dalle 9.30 di domattina, "per mantenere viva l'attenzione sulla drammatica situazione occupazionale che sta colpendo i 374 lavoratori della Golden Lady e le loro famiglie con pesanti ripercussioni sull'economia dell'intero comprensorio". L'occasione, secondo i rappresentanti dei lavoratori, dovrà anche essere quella giusta "per conoscere quali siano concretamente i benefici che il riconoscimento dell'area di crisi della Val Sinello porterà a tutti coloro che eventualmente fossero interessati ad investire in quell'area". All'iniziativa parteciperanno lavoratori di altre aziende della zona industriale che vivono nelle loro aziende situazioni di crisi e di forti preoccupazioni per il futuro. Presenti al presidio anche il coordinatore provinciale dello Slai-Cobas e membro del direttivo del Comitato 'A'Vast!' Fabio De Prezzo. "Il problema dei lavoratori della Golden Lady è un problema di tutto il territorio e non è altro che lo specchio di un processo di deindustrializzazione, precarizzazione, delocalizzazione e desindacalizzazione che ci porterà verso una guerra tra poveri, distruggendo la solidarietà tra lavoratori. Come scrive una dipendente Golden Lady molto attiva in questa lotta, Graziella Marino 'La nostra Repubblica si fonda sul lavoro, come è scritto nel nostro articolo 1. Però vorrei ricordare alla classe politica anche l'articolo 4 della nostra Carta Costituzionale che recita così: 'La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. E' per questo che vogliamo sapere se per noi lavoratrici della Golden Lady esiste un piano industriale che includa la nostra prestazione lavorativa nel territorio di Gissi, altrimenti non solo perderemmo la nostra dignità personale come lavoratrici e come donne, ma il territorio stesso subirà un contraccolpo economico causato dal suo graduale impoverimento'".

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