Ieri è stata una giornata triste per la democrazia italiana. Non è nostra abitudine discutere le sentenze, ma non possiamo che guardare con molta preoccupazione all’affossamento dei referendum sulla legge elettorale deciso dalla Corte Costituzionale. In poche settimane milioni di cittadini avevano firmato per eliminare il porcellum: una vergogna che in nessuna vera democrazia sarebbe tollerabile e che a parole nessuno osa difendere. Non c’è dubbio alcuno su quale sia il giudizio della stragrande maggioranza degli elettori su questa legge elettorale, né su quale sarebbe stato l’esito del referendum. La sentenza che impedisce loro di esprimersi direttamente assegna ora ogni decisione a questo Parlamento: il più squalificato e squallido nella storia Repubblicana. Quello che ancora oggi ha salvato Nicola Cosentino dall’arresto. Quello in cui Berlusconi e Bossi, se vogliono, hanno ancora la forza di dettare legge. Non lo hanno dimostrato solo con il vergognoso voto su Cosentino, ma anche imponendo al governo Monti di eliminare ogni pur timido accenno di patrimoniale o di toccare le frequenze televisive. Il Partito democratico ha in questa situazione una immensa responsabilità sulle proprie spalle. Può decidere di muoversi nella stessa logica che aveva ispirato il porcellum, quella della ricerca di un egoistico vantaggio a breve, oppure voltare pagina e lavorare per una legge fatta nell’interesse a lungo termine del popolo e della democrazia italiana. Nel primo caso, il Pd cercherà l’intesa più o meno sottobanco col Pdl e darà vita a una legge studiata solo per consentire ai due partiti maggiori di spartirsi il bottino elettorale eliminando ogni presenza critica e ogni elemento di disturbo. Il che, purtroppo, significa né più né meno che eliminare la democrazia. Se invece imboccherà la seconda strada, il Pd contribuirà largamente a far sì che le prossime elezioni segnino una rinascita del nostro Paese che ancora, nonostante la caduta del governo Berlusconi, è lontanissima. Noi faremo la nostra parte, come la abbiamo fatta nella raccolta delle firme per il referendum. Lavoreremo perché dal tunnel del porcellum si passi alla luce limpida della democrazia sostanziale e non al grigiore malato di un’ennesima trovata ambigua delle segreterie di partito. Per un partito di SINISTRA, oggi, può esserci una sola stella polare: una legge elettorale che aumenti il potere di scelta e la partecipazione diretta del popolo, invece di limitarle entrambe sempre di più come accade ormai da troppi anni. San Salvo, 13.01.2012