Tiziana Magnacca commenta la festa delle donne

Tiziana Magnacca
08/03/2012
Attualità
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La Festa della Donna non va considerata come un evento meramente consumistico, ma, anzi, rappresenta l’occasione per ricordare il ruolo fondamentale che le donne hanno avuto ed hanno nel tessuto storico e sociale e nel progresso della nostra società, troppo spesso, però, ingrata e dimentica. Ritenere ormai non più procrastinabile la parità politica, sociale ed economica tra i sessi e che non è il sesso a dover caratterizzare il proprio percorso socio-politico, culturale ed economico; non volere sottacere che tuttora le donne subiscono una discriminazione evidente non significa essere femministe, ma semplicemente riconoscere la dignità e la personalità della donna in quanto tale. Ecco perché uno degli obiettivi fondamentali del nostro percorso amministrativo non potrà prescindere dallo schierarsi dalla parte delle donne e delle famiglie. Affiancare entrambe nel percorso educativo con una politica moderna per asili e scuole, come viene più volte richiesto anche dalla stessa Unione Europea; sostenere coloro che si prendono cura dei disabili e degli anziani; promuovere l’occupazione femminile ed una cultura e gli strumenti che contribuiscano a tutelare le donne che sono vittime di abusi e violenze domestiche; approntare un bilancio di genere, che significa verificare l’impatto e le ricadute che gli impegni di spesa hanno sul mondo maschile e quello femminile; attuare le modalità necessarie ad eliminare ogni eventuale effetto discriminatorio; creare le condizioni perché si giunga ad una reale integrazione delle donne straniere sono i passi che un’amministrazione seria, come quella che vogliamo proporre alla nostra città, dovrebbe perseguire e di cui finora non abbiamo avuto traccia. Questi sono segnali di una politica moderna che guarda alla società ed alla dignità di ogni sua componente; principi che il centrosinistra a San Salvo ha dimenticato nel corso di questi anni così come ha dimenticato di approntare, dall’alto di quella incapacità amministrativa che ne ha contraddistinto l’operato, finanche una parvenza di piano strategico adeguato alle esigenze reali di donne e famiglie.

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