Sulla “questione antenna” di Fresagrandinaria, dopo le polemiche dei mesi scorsi è sceso il silenzio. La maggioranza guidata dal sindaco Giovanni Di Stefano nel consiglio comunale del 23 dicembre delibera l’installazione di un’antenna di telefonia mobile da parte della multinazionale Ericsson (da registrare un voto contrario anche tra i consiglieri di maggioranza) per l’operatore 3G. Inizia così il botta e risposta tra il gruppo di Di Stefano e l’opposizione per mezzo di manifesti e volantini. Nel frattempo un comitato di cittadini residenti nella zona prevista per l’installazione dell’antenna promuove una partecipata raccolta di firme per chiedere lo spostamento del sito deputato ad accoglierla. Tra maggioranza, opposizione e comitato bipartisan di cittadini, quindi, irrompe anche l’ex-consigliere di minoranza Antonio Ottaviano con l’organizzazione di un’assemblea pubblica sull’argomento. Il primo cittadino fresano, però, non accorda l’uso del locale pubblico senza fornire motivazioni. Viene così individuata un’altra location, un ristorante del paese. La maggioranza, presumibilmente, non avrebbe partecipato all’incontro, mentre l’opposizione dichiara apertamente che non vi prenderà parte. In ogni caso l’evento pubblico viene annullato. In contemporanea, però, anche il sindaco annuncia un «prossimo» evento pubblico con esperti del settore per discutere apertamente della questione. Fatto sta che, ad oggi, incontri pubblici sul tema non se ne faranno. Parallelamente alla discussione paesana, su Facebook nascono le pagine per il “No” e per il “Sì” all’antenna, all’interno delle quali – soprattutto in quella per il “No”, tanto che poi verrà chiusa – i toni si surriscaldano facilmente. Ad abbassare le temperature e a far scemare l’attenzione sull’antenna arriva copiosa la neve dello scorso febbraio. Tornando a tempi più recenti, negli ultimi giorni la minoranza guidata da Anna Dragonetti ha presentato la richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario sulla vicenda durante il quale, tra l’altro, chiedere l’istituzione di un regolamento per le antenne di telefonia mobile. A quanto pare la particella individuata per l’installazione dell’antenna risulta di proprietà di un privato; probabilmente un errore di battitura che potrebbe, però, rendere nulla la delibera. Infine, all’ARTA non sarebbe stato inviato nessun progetto da parte né dell’operatore interessato – 3G – né dall’amministrazione di Fresa. Segnali e silenzi che indurrebbero più di qualcuno a scommettere che l’antenna “non s’ha da fare”.