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Stefano Tacconi a Vasto Marina: "Porto un messaggio di speranza e rinascita"

L'ex portiere della Juventus e della Nazionale racconta il suo percorso di riabilitazione post aneurisma all’Istituto ‘San Francesco d’Assisi’-Fondazione Padre Alberto Mileno

redazione
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E’ un messaggio di “speranza e rinascita quello che emerge dall’incontro con Stefano Tacconi, in occasione della presentazione del libro L’arte di parare – Trovare il coraggio di affrontare i tiri della vita”, organizzata a Vasto Marina, nella Sala degli Aranci dell’Istituto ‘San Francesco d’Assisi’, dalla Fondazione Padre Alberto Mileno Ets.

Con la moderazione di Marina Toscani, il saluto iniziale dell’avvocato Giacomo Cerullo, segretario generale della Fondazione, e l’intervento del dottor Levino Del Monaco, medico fisiatra della Fondazione, riflettori puntati sul “racconto sincero, commovente e divertente di una vita coraggiosa, sfrontata, assaporata fino in fondo, tanto nei giorni di gloria quanto nelle avversità“.

Tra i presenti, assieme ai familiari di Tacconi, la moglie Laura e il figlio Andrea, definito “angelo custode” ma anche, scherzosamente, “badante“, il sindaco di Vasto Francesco Menna e il parroco di Santa Maria Stella Maris di Vasto Marina, Padre Luigi Stivaletta.

Nella vita di Stefano Tacconi, è stato evidenziato, c’è “un primo e un secondo tempo, con una data significativamente spartiacque che è quella del 23 aprile 2022“.

Nel primo tempo è stato tra i giocatori più rappresentativi di un calcio mitico, quando la Serie A italiana di calcio era davvero “il campionato più bello del mondo”, autentico punto di arrivo ed anche trampolino di lancio per veri fuoriclasse. Con il suo talento e la sua guasconeria, in una carriera realmente entusiasmante che ha vissuto il suo apice tra il 1983 e il 1992, Tacconi è stato portiere e giocatore simbolo della Juventus, capace di raccogliere con la maglia numero 1 bianconera l’eredità di un totem come Dino Zoff, condividendo lo spogliatoio, tra gli altri e nel corso delle stagioni, con tanti campioni. Una parte di vita sportiva carica di successi e soddisfazioni.

Poi il secondo tempo, che inizia il giorno, proprio quel 23 aprile 2022 già citato, in cui viene colpito improvvisamente da un aneurisma cerebrale dal quale si salva grazie al provvidenziale intervento di suo figlio Andrea. Da lì, e solo dopo essere uscito dal coma, comincia una nuova fase, fatta di speranze, di paure e anche di fede, di nuovi compagni e di medici e fisioterapisti che lo sostengono e lo spronano come nuovi allenatori. Una parte di vita che si caratterizza con altre “partite”, giocate in ospedali e centri di riabilitazione, trasferte di un’esistenza che cambia piano. Una fase inattesa, fatta di tanta sofferenza sì, ma anche di forza di volontà, di coraggio e condita da quella inestinguibile ironia che non gli ha mai fatto difetto, sia in campo che fuori. “La paura di una ricaduta c’è sempre. Sono stati, e lo sono ancora, anni difficili, ma essere qui a raccontare quanto mi è accaduto e come mi trovo adesso è già un successo“, dice senza mai smettere di citare quanti lo hanno aiutato e, letteralmente, salvato. E dalle sue parole traspare proprio il messaggio di incoraggiamento e sostegno morale a quanti si trovano in quelle condizioni nelle quali, davvero, ci si trova a dover “affrontare i tiri della vita“.

Non poteva mancare un passaggio sul calcio di oggi, definito dominato dal “business” e “noioso e brutto da vedere“, privo di veri spunti di “slancio genuino e umanità“. E, in questo discorso, rientra a pieno titolo anche l’amata Juventus che vive una situazione particolare e lontana dalle caratteristiche della sua storia. “Piango a volte, chi non piange, come mi disse l’avvocato Agnelli, non potrà mai essere un grande uomo, ma per questa Juve non riesco nemmeno lontanamente a commuovermi”.

Al termine dell’incontro foto di rito, firma copie del libro, anche magliette bianconere (tra le quali una storica in stoffa e sponsorizzata Ariston dei tempi proprio di Tacconi) e l’invito a tornare a Vasto godendo appieno delle sue potenzialità.

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